Aversa – Affascinante, anche per i non credenti, un happening tra scienza, fede e filosofia, il convegno-dibattito sul tema “Le guarigioni ed i miracoli di Lourdes” che ha avuto quale testimone principe, più che relatore, Alessandro De Franciscis, direttore del Medical Bureau di Lourdes per le constatazioni delle guarigioni miracolose, già presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta.
L’evento, patrocinato dal Comune e dalla Diocesi di Aversa, ha visto quale moderatore Antonello Velardi, caporedattore centrale de Il Mattino, ma, soprattutto, amico di lunga data di De Franciscis, e quali rappresentanti della Fede e della Scienza il vescovo di Aversa e vicepresidente della Cei, Angelo Spinillo, e Maria Erminia Bottiglieri, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Caserta.
Dopo il benvenuto di rito da parte del presidente del Rotary Club Aversa Terra Normanna, l’avvocato Alessandro Caputo, ha introdotti i lavori Velardi che ha ricordato la lunga amicizia che lo lega a De Franciscis e la stima per il vescovo Spinillo.
L’intervento dell’ex presidente della Provincia è stato appassionante soprattutto per l’amore che traspariva in ogni sua parola per l’opera che svolge. Un’opera che ha definito quale “ricerca della verità”. “Il nostro compito – ha spiegato De Franciscis, che è il primo medico non francese ad essere stato nominato Medico Permanente e, quindi, direttore del Bureau – non è quello di fare in modo che si abbiano quanti più miracoli previsti, anche perché non parliamo mai di miracoli, ma di guarigioni inspiegabili. Non a caso dalla sua fondazione il Bureau conserva nel suo archivio le cartelle di oltre 7mila guarigioni ritenute eccezionali dai medici e di esse 69 sono state dichiarate inspiegabili”.
Per la cronaca, il Bureau fu creato nel 1883 per registrare, studiare, verificare e giudicare scientificamente le centinaia di guarigioni che venivano, e vengono, dichiarate dai pellegrini al Santuario di Nostra Signora di Lourdes dove Maria – la Madre di Dio – è apparsa nel 1858, come ricordato sempre dal relatore, per 18 volte a Bernadette Soubirous. “I miracoli – ha dichiarato ancora – non sono il cuore di Lourdes, il miracolo è Lourdes stessa”.
Un tema ripreso anche da monsignor Spinillo per il quale “il miracolo è nella condivisione che si crea, nel rapporto che si stabilisce tra i malati e i volontari. Una pagina luminosa, un segno intenso di ciò che la comunità è chiamata a vivere”. “La guarigione – ha continuato il vescovo – testimonia una presenza che è quella di Dio. Tutto è un segno nella vita per chi crede. La scienza è complementare alla fede, la natura, i suoi meccanismi sono di per sé un miracolo”.
A fare la parte dell’avvocato del diavolo la dottoressa Bottiglieri che ha posto a De Franciscis due domande sulle sue certezze mediche e religiose e questi ha risposto evidenziando che il Bureau è composto anche da medici non credenti e che le decisioni devono essere prese all’unanimità altrimenti non se ne fa nulla.
Una domanda al direttore del Bureau anche da Velardi che gli ha chiesto se le sue granitiche certezze hanno mai vacillato. “Sì, – ha concluso – è avvenuto. Ma ti posso dire che a Lourdes si fa un lavoro serio che per questo intriga anche i non credenti. Ho fatto un appello a diversi medici per un confronto a Lourdes (a loro spese). Se ne sono presentati una quarantina tra cui diversi premi Nobel e non credenti perché tutti sono consapevoli che non facciamo magheggi. Ma non ho mai vissuto un conflitto tra fede e scienza, perché la fede è verità e la scienza cerca la verità”.