Verso le elezioni, Coppola: “Ma il Renzi aversano c’è?”

di Nicola Rosselli

Aversa – «E’ difficile spiegare in poche parole la complessità del problema politico-amministrativo in provincia di Caserta. Se il capoluogo e quattro delle cinque città più grandi vanno al voto anticipato dopo lo scioglimento dei Consigli Comunali, significa che c’è qualcosa che non funziona nel sistema politico-amministrativo. Sarà il leaderismo esasperato, sarà l’esistenza, di fatto, di un doppio baricentro tra assemblee elettive e sindaci eletti direttamente, sarà la caduta del valore politico o della credibilità dei partiti, ma qualcosa certamente non va».

Parte da questa considerazione oggettiva una lunga chiacchierata con l’urbanista Alberto Coppola, da sempre interessato ai temi della politica.

Come fare? «Questo porta a pensare sulla necessità di andare oltre ogni categoria e schema ideologico; siamo in una fase di post – ideologie, abbiamo il primo Governo della Repubblica post – ideologico e, quindi, solo un “progetto civico” può assicurare una fase di transizione amministrativa in attesa della rigenerazione di una classe dirigente locale. E’ una proposta che vale per Aversa ma che sarebbe il caso rappresentasse un prototipo ripetibile, un format, almeno, per le Città grandi della provincia di Caserta».

C’è una nuova classe dirigente locale? «Paradossalmente, nel mentre la provincia di Caserta, e, ancora di più, l’Agro Aversano presentano una forte e valida rappresentanza nella istituzioni superiori (due parlamentari europei, parlamentari nazionali e Consiglieri regionali) non riesce a decollare una classe dirigente locale, affidabile, sicura, leale, in grado di assicurare una qualche continuità amministrativa. Aversa è l’Agro sono rappresentate, contemporaneamente, al Parlamento Europeo, al Parlamento nazionale ed in Regione; cosa mai accaduta. Non si può teorizzare che il valore sia rappresentato dalla carta di identità – “giovane è bravo” – o dal genere – “donna è brava”. Tali assiomi sono offensivi e riduttivi per i giovani e per le donne. Credo che le passate amministrazioni abbiano dimostrato la presenza di brave assessore – Balivo, Marrandino, Virgilio, Coppola – ma perché brave, non perché Donne. Pochi sanno che ad Aversa vive chi è stata Direttore generale dell’Ateneo Federico II, per oltre 10 anni – la dottoressa Liguori o chi, attualmente è direttore generale dell’Ap di Caserta, la dr.ssa Rossi, o la dottoressa Alessandra Cecere, leader dei Giovani Agricoltori. Come brava sta dimostrando di essere la Presidente del Consorzio Asi, almeno dagli atti che sta producendo, che manifestano rigore e competenza. E, poi, bisogna ricordare che tra i più bravi amministratori del Dopoguerra, Aversa vanta la Signora Maria Teresa Jacazzi, assessora della Giunta Pastore, primo esperimento di “progetto civico”. Non “giovane è bello”, ma “bravo, rigoroso, disinteressato e competente, è necessario”».

Quali saranno le tematiche delle elezioni aversane? «E’ scontato che ci sarà una corsa alla originalità delle idee per redigere programmi con argomentazioni che tutti conoscono bene: funzione della Città rispetto al territorio, ordine pubblico, rilancio economico, governo del territorio comunale, rapporti con Tribunale e Dipartimenti universitari, riuso dei contenitori storici, in primis dell’Opg e della Maddalena. E’ difficile trovare cosa ci sia di ideologico nei servizi comunali da assicurare, nella manutenzione delle scuole o delle strade da effettuare, nell’organizzazione e nella migliore efficienza dei dipendenti, nella decisione di “zero “consumo di suolo. Il problema non sono le idee in campagna elettorale, ma è il dopo – elezioni, la capacità e la affidabilità di chi vince; sarà rispettata la regola della Democrazia e la sua liturgia che vede nel rito delle elezioni il massimo della sua esplicazione, ma quella dell’Etica nella responsabilità pubblica che impone di servire la Politica e non servirsi della Politica sarà rispettata? Non sono più le ideologie il discrimine che separa gli schieramenti, ma la idea della funzione pubblica e della responsabilità dell’Eletto e la capacità a realizzare le cose necessarie ed utili per i cittadini. Si accavalleranno aspirazioni e tatticismi, legittime aspettative e delusioni; ma la Città avrà un sindaco, oltre che legittimante eletto, affidabile e riconosciuto?».

Quali sono i luoghi di confronto? «Non ci sono sedi di discussioni o di confronto; i Partiti hanno abdicato al loro storico ruolo. La forza politica che ha, al momento, la maggiore responsabilità politica, anche se, pare, non il maggiore consenso elettorale, assuma una iniziativa di aggregazione, senza chiudere alla Città; anche con un’assemblea pubblica, ci siano confronto, apertura, serena discussione, senza tatticismi e dietrologie, con tutti gli attori in campo, anche con i nuovi aspiranti amministratori del Movimento 5 stelle».

Vogliamo fare qualche nome? «Nomi ce ne sono tanti, in grado di interpretare un “progetto civico per Aversa”, che possa vantare un ampio consenso politico, prima, ed elettorale, poi. Personalità ce ne sono tante: da chi può vantare esperienze istituzionali o amministrative passate ed attuali, a chi ha dimostrato nella propria esperienza professionale rigore, generosità e competenza. E, poi, se si individuasse che, nello spirito di indifferenza di rappresentanza di interpretazione di un “progetto civico“, il sindaco dovesse essere un trentenne o una donna, ben vengano; un trentenne ha fatto nel giro di pochi anni il presidente della Provincia di Firenze, il sindaco della Città di Firenze ed il presidente del Consiglio, perché non potrebbe fare il sindaco di Aversa? Aversa ha già avuto sindaci trentenni. Ma il Renzi aversano…c’è?».

I nomi architetto… «A titolo indicativo, con la premessa che ce ne sono certamente tanti altri in tutte le categorie individuate, ci sono personalità in grado di guidare un “progetto civico” al massimo livello: Pasquale Giuliano, Lucio Romano, Raffaele Ferrara, Gennaro Golia, Antonio Lamberti, Raffaele Santulli, Eduardo Farinaro, Antonio Campanile, Fortunato Allegro, Giuseppe Caianiello, M. L. Liguori, M. R. Rossi, Francesca Marrandino, Nicla Virgilio, Alessandra Cecere, Raffaela Pignetti, Nicola Graziano, De Cristofaro sr., Gaetano Danzi, Luca De Rosa, Alessandro Gatto, Maurizio Pollini, ed i giovani Villano, De Cristofaro jr., Imma Lama, Augusto Bisceglia, solo per indicarne alcuni».

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