Massimo Bossetti in lacrime al funerale del padre. Il muratore imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio è stato accompagnato nella chiesa di San Vittore Martire a Terno d’Isola (Bergamo) per partecipare ai funerali di Giovanni, suo padre legittimo, morto il giorno di Natale a 73 anni. Piangendo all’altare ha detto: “Sei stato un padre perfetto”.
Bossetti è entrato da una porta laterale, mentre un gruppo di agenti della polizia penitenziaria lo copriva dalla vista di cameramen e fotografi. Bossetti, nel corso della cerimonia funebre, ha preso la parola dal pulpito per ricordare la figura del papà: “si possono avere sorelle, fratelli, moglie e figli ma quando mancano i genitori non si è più nessuno. Papà – ha concluso – riposa in pace”.
Concluse le esequie di Giovanni Bossetti, Massimo e sua madre Ester Arzutti si sono stretti in un lunghissimo, quasi interminabile abbraccio. Entrambi sono scoppiati in lacrime e sembrava quasi non volessero separarsi. L’uomo è quindi stato ricondotto in carcere dagli agenti della polizia penitenziaria.
Il sindaco di Terno d’Isola, Corrado Centurelli, aveva emesso un’ordinanza con la quale si vietava a telecamere e fotografi di sostare sul sagrato della chiesa. La famiglia Bossetti aveva deciso infatti per un funerale in forma strettamente privata e, quindi, telecamere e fotografi non sono stati ammessi in chiesa.
Il muratore in carcere dal 16 giugno dell’anno scorso per l’omicidio della tredicenne di Brembate di Sopra ha ottenuto dai giudici della Corte d’assise a partecipare alle esequie di Giovanni Bossetti, morto il giorno di Natale a 73 anni. Dall’esame del Dna era emerso che Massimo non è figlio di Giovanni ma dell’autista di autobus Giuseppe Guerinoni, morto nel ’99.