Sequestro di beni per 10 milioni di euro nei confronti di Francesco Casillo, considerato elemento di spicco del clan camorristico Aquino-Annunziata. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria-Gico di Napoli tra Boscoreale, Poggiomarino e Vitulazio (Caserta). Il decreto di sequestro di prevenzione ai fini della confisca riguarda beni immobili, conti correnti bancari, depositi, polizze.
L’indagine patrimoniale – il decreto è stato emesso dall’Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Torre Annunziata – ha consentito di accertare la natura illecita del denaro utilizzato da Casillo per l’acquisto dei beni immobili sequestrati, soldi provenienti dal traffico di sostanze stupefacenti e dalla gestione di una fiorente piazza di spaccio nel “Piano Napoli” di Boscoreale.
Le attività investigative hanno inoltre permesso di ricostruire la sproporzione tra i redditi e le attività economiche svolte da Francesco Casillo, rispetto ai beni mobili e immobili di cui egli stesso e i suoi familiari sono titolari.
Le attività di Polizia giudiziaria hanno portato al sequestro di circa 60 immobili tra appartamenti, garage e terreni, e diversi rapporti finanziari riconducibili a Casillo e al suo nucleo familiare, per un valore complessivo di 10 milioni di euro.
Casillo venne arrestato nel luglio 2011 assieme ad altre 33 persone nell’ambito dell’operazione “Re Bomba”, che riguardò i clan camorristici Gionta e Aquino-Annunziata operanti nell’area vesuviana, per i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, con il sequestro di beni per un valore di 7 milioni di euro riconducibili ai due clan.