Da Napoli un patto contro la violenza religiosa

di Redazione

Napoli – Dichiarazione comune contro la violenza di matrice religiosa quella sottoscritta a Napoli il 3 dicembre, a Palazzo Donnaregina, dal cardinale Crescenzio Sepe e dai rappresentanti ufficiali delle diverse religioni e chiese presenti nella nostra città.

La dichiarazione è stata letta da don Gaetano Castllo, vicario episcopale per la catechesi e l’evangelizzazione nella Diocesi di Napoli.

Ecco il testo: “Come responsabili delle chiese cristiane e delle diverse comunità religiose presenti nella città di Napoli siamo sgomenti di fronte alle tragiche vicende di questi ultimi giorni, agli atti di violenza terroristica che hanno colpito tanti innocenti per un odio sostenuto con il blasfemo ricorso al nome di Dio. Le stragi compiute con l’abbattimento dell’abuso russo il 31 ottobre, nei mercati di Beirut il 12 novembre, a Parigi il 13 novembre lasciano in noi amarezza e sdegno. Tutto ciò è accaduto purtroppo abusando del nome di Dio per uccidere, distruggere vite umane e la convivenza civile in nome di una oscura ideologia, quella di Daesfi, il sedicente Stato Islamico, che non trova alcuna giustificazione nemmeno nella fede musulmana vissuta pacificamente da tante persone.

La presenza religiosa viene così percepita da molti come un motivo di preoccupazione e causa di enorme sofferenza invece che una benedizione per il nostro mondo. Purtroppo anche nella nostra città, dopo le incredibili sofferenze inflitte nel mondo a cristiani, ebrei, musulmani, non sono mancati segnali di insofferenza verso persone di cultura e religione diverse dalla propria, alimentando l’inaccettabile idea che sia in atto uno scontro tra religioni.

Di fronte a tutto ciò vogliamo esprimere insieme la più ferma e convinta condanna di ogni violenza contro la persona umana, contro il creato, contro le testimonianze storiche delle diverse culture, soprattutto quando azioni violente e discriminatorie vengono perpetrate in nome di Dio. Vogliamo insieme confermare il comune impegno per la crescita di una società giusta, accogliente, rispettosa della persona umana, delle differenze culturali e delle tradizioni religiose che possono essere attestate in piena libertà.

Abbiamo già sottoscritto tutto ciò nella dichiarazione comune firmata il 3 ottobre 2011 in occasione del Giubileo per la città di Napoli ‘città dell’accoglienza e del dialogo’. Tra noi è infatti vivo il desiderio del dialogo, della conoscenza delle altre tradizioni religiose nella convinzione che abbiamo tutti da apprendere gli uni dagli altri, lieti per quanto di bello e di buono viene testimoniato nel nome di Dio. La nostra fede, pur nelle diverse tradizioni religiose, può e deve contribuire alla costruzione di una società che cerca il bene comune nel rispetto della persona umana e delle istituzioni democratiche.

Perciò ribadiamo il nostro impegno a curare e diffondere tra noi amicizia e collaborazione arginando sul nascere sentimenti di intolleranza che possono nascere di fronte alla violenza di terroristi che ottengono il risultato sperato proprio quando riescono a infondere sentimenti di oblio, di vendetta, di intolleranza. Nessuno nelle nostre comunità verrà incoraggiato a coltivare tali sentimento e come responsabili e guide rinnoviamo il nostro impegno a condannare e a denunciare orientamenti e atti violenti che cerchino giustificazione nella propria fede religiosa. Napoli, 3 dicembre 2015″.

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