Fabrizio Corona, nonostante il suo periodo fuori dal carcere e la sua ottima condotta, non se la passa molto bene tanto che la Corte di Appello di Milano ha riconsiderato i termini della sua pena.
Si perché, l’organismo di giurisdizione milanese si è riservata anche di decidere se riconoscere la continuazione dei reati per i quali l’ex re dei paparazzi si è visto abbassare il cumulo della pena totale da 13 anni e 2 mesi a 9 anni e quindi è riuscito a ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali. In caso contrario l’ex fotografo dei vip rischia di tornare in carcere.
“Siamo preoccupati – ha detto Ivano Chiesa che con la collega Antonella Calcaterra difende Corona – se non riconoscono la continuazione, la pena aumenterà e saranno guai. Fabrizio dovrà tornare in carcere e il lungo lavoro per fargli ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali sarà stato inutile”.
In ballo ci sono circa 4 anni di carcere. Il gip di Milano a febbraio 2014 aveva riconosciuto il vincolo della continuazione tra le varie condanne di Corona già arrivate a sentenza definitiva, quantificando in 9 anni il cumulo delle pene ancora da scontare in carcere per l’ex fotografo dei vip. Un calcolo errato secondo i giudici in ermellino della Suprema Corte che a gennaio scorso avevano bocciato il provvedimento sollecitando un nuovo e più approfondito ricalcolo della pena.
I legali di Corona hanno anche chiesto di trasmettere gli atti in Cassazione ritenendo non siano i giudici di secondo grado ma il giudice delle indagini preliminari a dover decidere sulla questione. Un conflitto di competenza sollevato anche dal sostituto procuratore generale Antonio Lamanna. Anche su questo punto la Corte dovrebbe decidere entro 5 giorni.