Falso cieco faceva il sub e praticava giochi di guerra

di Redazione

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Varese, nell’ambito della più generale azione di contrasto agli illeciti nel settore della spesa pubblica, ha individuato, nel corso di articolate indagini, un falso cieco impiegato presso una Pubblica Amministrazione.

L’attività appena conclusa, ha preso il via da una mirata analisi di rischio condotta attraverso l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo che ha portato alla selezione di soggetti con particolari indici di pericolosità.

I primi sospetti, da parte della Fiamme Gialle, sono emersi anche a seguito del monitoraggio dei social media, nei quali è stato possibile condividere immagini e video che ritraevano il soggetto indagato, sulle colline circostanti il varesotto, con altre persone ed in uniforme mimetica, dedito alla pratica del softair.

Tale pratica consiste in attività ludica/ricreativa svolta all’aperto, basata sul tiro tattico sportivo nella quale, l’ottima vista, costituisce certamente elemento di prioritaria importanza per non essere, sopraffatto nel corso “dei combattimenti”, che avvengono con riproduzioni di armi vere ma che sparano pallini di plastica di pochi millimetri.

Nel prosieguo delle indagini, i militari del Gruppo di Varese hanno accertato che, il soggetto risultava affetto da un grave deficit visivo riscontrato nell’anno 1990, da una commissione medica di Palermo. Nel 2006, a seguito di un bando di concorso per posti riservati a disabili, veniva assunto, quale centralinista non vedente, in un’amministrazione pubblica con sede a Varese, poiché in possesso dei requisiti previsti.

Alla luce della riconosciuta invalidità oltre al posto di lavoro riservato, allo stesso veniva erogata anche una pensione di invalidità nonché di sostegno al lavoro. Tuttavia nel corso del 2011 veniva sottoposto, d’iniziativa, ad una visita di controllo da parte della Commissione Medica Superiore dell’Inps di Varese, al fine di accertare l’eventuale aggravamento della patologia di tipo degenerativo, a suo tempo riscontrata.

In quella sede, veniva constatata una carenza visiva, ma non così invalidante, da consentire all’impiegato pubblico di poter continuare a percepire la pensione di invalidità e di mantenere i requisiti previsti per l’assunzione ed il mantenimento del posto di lavoro.

L’impiegato pubblico, per nulla preoccupato, continuando a dedicare il proprio tempo libero alla pratica del softair, si è ben guardato dall’informare l’Amministrazione di appartenenza circa l’esito delle nuove risultanze degli accertamenti medici a cui era stato sottoposto, conscio del fatto che avrebbe potuto perdere il posto di lavoro, riservato ai portatori di handicap.

In linea con le direttive impartite dalla locale Procura della Repubblica, previ contatti con la Direzione Provinciale dell’Inps di Varese, ente responsabile della gestione dei flussi di spesa, a testimonianza della costante sinergia tra gli Organi investigativi e quelli preposti alla spesa pubblica, veniva altresì accertato l’ammontare delle risorse indebitamente percepite per diverse migliaia di euro.

Nel corso delle attività si accertava altresì che era già in corso, da parte dell’Ente previdenziale, un’azione di recupero delle somme che indebitamente erano state corrisposte mediante l’invio di bollettini di pagamento che, ad oggi, sebbene in scadenza, o già scaduti risulterebbero non ancora saldati.

All’indagato è stato notificato l’avviso di conclusione indagini. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la presenza sul territorio varesino di altri soggetti che, illecitamente, sottraggono risorse destinate al sostegno di chi realmente ha diritto a percepire i benefici previsti dalla legge, nell’ambito della più ampia azione di contrasto del Corpo alle condotte di indebite richieste o percezioni di risorse pubbliche, al fine di bloccare tali erogazioni e recuperare le somme già percepite dai responsabili.

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