Furti in Autogrill abruzzesi: due fermi a Napoli

di Redazione

Napoli – Gli uomini del Corpo Forestale di Napoli, coordinati dal commissario capo Rosa Codella, hanno fermato in zona centrale di Napoli un’autovettura Fiat 500 di colore nero, a bordo della quale è stata riscontrata la presenza di materiale di provenienza furtiva, tra cui dispositivi multimediali in lingua cinese, telefoni cellulari ed altro materiale. Riscontrata, inoltre, la presenza di un’arma leggera da guerra di provenienza furtiva.

Il fermo non è avvenuto con modalità casuali ma è risultato il frutto di una più ampia attività investigativa. Nei giorni precedenti agli arresti è stata riscontrata dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato una particolare recrudescenza di furti negli autogrill presenti lungo i tragitti autostradali delle aree geografiche in territorio abruzzese e, nella mattinata di sabato, proprio gli uomini del nucleo investigativo de L’Aquila avevano potuto così segnalare ai colleghi di Napoli l’imminente arrivo dell’autovettura in città, con all’interno il materiale di provenienza illecita.

A seguito di tale input investigativo; la Forestale di Napoli ha immediatamente attivato una serie di attività info-investigative (pedinamenti, intercettazione dell’autoveicolo ed individuazione dei due soggetti a bordo), raccogliendo circostanziati elementi di prova e consentendo il fermo dei due uomini; P.S., 50 anni, e V.V. di 42, entrambi residenti a Napoli, ed il contestuale sequestro di tutto il materiale furtivo rinvenuto.

L’autovettura utilizzata per operare le rapine è stata riscontrata essere stata noleggiata presso una società avente sede operativa a Napoli e la propria sede legale in provincia. A seguito di autorizzazione del pm di turno presso la Procura di Napoli, i due malviventi sono stati tradotti in stato di fermo nella casa circondariale di Poggioreale.

Successivamente all’attività portata a conclusione a Napoli, sulla base degli indizi riscontrati nel corso dell’attività di sequestro in Napoli, ulteriore sopralluogo è stato effettuato in un terreno localizzato in Abruzzo, tra Ortona e Lanciano, dove ulteriore materiale furtivo è stato rinvenuto all’interno di sacchi e quindi sottoposto a sequestro penale.

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