“Grillo fece uccidere Passarielli”, tre arresti contro clan Belforte

di Redazione

Marcianise – Arriva una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Angelo Grillo, l’imprenditore di Marcianise, già in carcere, accusato di essere in affari con il clan Belforte di Marcianise.

Il provvedimento, stavolta, riguarda, l’accusa per Grillo di essere istigatore e mandante dell’omicidio di Vincenzo Passarielli, avvenuto il 27 gennaio del 1998. La vittima, come Grillo, era titolare di una ditta di pulizie.

Secondo gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, l’imprenditore marcianisano avrebbe chiesto ai Belforte di compiere il delitto dopo che Passarielli, titolare della “Igea Sud”, presentò un ricorso al Tar contro un appalto vinto dall’azienda di Grillo per l’Asl Caserta. Passarielli, infatti, era convinto che quell’appalto fosse stato aggiudicato grazie a brogli e appoggi politici a favore di Grillo. Addirittura quest’ultimo avrebbe fornito una pistola al capoclan, illegalmente detenuta, per l’agguato.

Agli atti c’è la registrazione di una conversazione avvenuta tra lui e la stessa vittima qualche giorno prima dell’omicidio: nel dialogo Grillo minaccia di morte il suo concorrente. Registrazione consegnata ai carabinieri, due giorni dopo l’omicidio, dalla moglie di Passarielli, la quale riferì che il marito le aveva detto che se gli fosse successo qualcosa avrebbe dovuto portare quel documento audio agli inquirenti.

Dell’omicidio sono accusati, oltre a Grillo, il capoclan Salvatore Belforte (dal marzo scorso collaboratore di giustizia), Pasquale Capaldo (deceduto in un agguato nel 2003 compiuto a Caivano, nel Napoletano), Gennaro Buonanno, 66 anni, e Antonio Della Ventura, 51 anni, detto “Coniglio”.

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