Roma – Con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro a opera di Papa Francesco e alla presenza del Papa emerito Benedetto XVI, caso straordinario nella storia del cristianesimo, ha avuto inizio alle 11.10 del giorno dell’Immacolata il Giubileo straordinario della Misericordia. Un intero anno per chiedere il perdono plenario dei peccati.
Il Giubileo, che ha radici ebraiche, viene aperto con questo rito come emblema di un “percorso straordinario” che i fedeli devono compiere verso la salvezza.
La preparazione alla celebrazione da parte dei pellegrini, arrivati al Vaticano già alle prime luci dell’alba, ha concesso nel loro animo poco spazio alla paura e al terrore.
San Pietro, infatti, era gremita di gente già a partire dalle 6.30. Tuttavia, Roma si è presentata come una città blindatissima. Nell’area antistante alla piazza sono state allestite delle transenne dove gli agenti hanno fatto controlli persona per persona e sotto il colonnato sono stati attivi dei metal detector.
Le file per entrare nella Basilica sono state lunghissime: tutte le borse sono state aperte e le persone controllate con metal detector portatili. Hanno assistito alla celebrazione molte personalità di spicco del quadro politico italiano: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e il prefetto Franco Gabrielli.
“Tra poco avrò la gioia di aprire la Porta Santa della Misericordia. Compiamo questo gesto, tanto semplice quanto fortemente simbolico, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, e che pone in primo piano il primato della grazia” ha detto il papa durante la celebrazione della messa nella Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria alla folla di fedeli accalcati in piazza.
“Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Oggi, qui a Roma e in tutte le diocesi del mondo, varcando la Porta Santa vogliamo anche ricordare un’altra porta che, cinquant’anni fa, i Padri del Concilio Vaticano II spalancarono verso il mondo”, ha continuato.
Dopo la messa, la porta santa è stata aperta con la tradizionale formula, declamata però in italiano, “È questa la porta del Signore, aprite le porte della Giustizia”.
Dopo l’apertura e una storica stretta di mano tra Bergoglio e Ratzinger, il papa regnante ha dato inizio ad un corteo verso la tomba di Pietro a cui hanno partecipato: cardinali, vescovi e rappresentanti di sacerdoti, religiosi, religiose e laici. Questo Giubileo è rivolto “a tutti coloro che varcheranno la Porta della Misericordia con animo pentito…”, ha detto il Papa.
Durante l’angelus, Bergoglio ha ribadito il significato di iniziare l’anno santo proprio nel giorno di Maria: “Cari fratelli e sorelle buongiorno e buona festa. L’Immacolata è l’icona della misericordia divina che ha vinto sul peccato. La festa dell’immacolata diventa la festa di tutti noi, solo con i nostri “sì” quotidiani riusciamo a vincere il nostro egoismo”. “L’immacolata concezione ci ricorda che nella nostra vita tutto è dono e tutto è misericordia. Non può esistere un cristiano che si definisce davvero tale che non è misericordioso”, ha aggiunto.
Il Giubileo della Misericordia si chiuderà il 20 novembre 2016, data simbolo poiché è il giorno in cui si celebra la solennità del Signore Gesù Cristo, re dell’universo.