Civitavecchia – Tragedia a Civitavecchia dove un pensionato di 68 anni si è tolto la vita dopo aver perso oltre 100mila euro di risparmi.
L’uomo, Luigino D’Angelo, aveva perso tutti i risparmi nel fallimento della propria banca e aveva per questo deciso di togliersi la vita. Il 68enne si è impiccato nella propria abitazione. A rinvenire il corpo senza vita la moglie Lidia che ha avvertito i sanitari del 118 e le forze dell’ordine. “Mi hanno tolto tutto i risparmi e anche mio marito”, ha dichiarato la donna.
“Ho paura – ha aggiunto – della controdenuncia di Banca Etruria. In commissariato mi hanno consigliato cautela. La lettera di mio marito era nel suo computer, l’hanno trovata loro. Ma non è firmata e la banca potrebbe dire che l’ho scritta io che non so neanche come si accende il computer”.
I soldi persi erano della liquidazione dell’uomo che lavorava come saldatore nell’Enel.
Prima del folle gesto, l’uomo aveva lasciato un messaggio in cui spiegava che il crac della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio per lui era stato devastante. La vicenda è ora all’attenzione della Procura di Civitavecchia. La vicenda risale allo scorso 28 novembre ma la notizia è stata diffusa solo nella giornata di mercoledì.
In corso nei giorni scorsi, manifestazioni organizzate giunte sino in piazza Montecitorio a Roma dei clienti delle quattro banche rimasti penalizzati dal fallimento degli istituti.
Anche mercoledì i titolari di obbligazioni subordinate di Banca Etruria si sono riuniti presso la Borsa merci di Arezzo per protestare con lo slogan: “Avete salvato le banche, avete inguaiato noi”.
“Si tratta di un omicidio statale”, ha dichiarato il leader di Lega Nord, Matteo Salvini, che ha annunciato la sua presenza nella città per incontrare i risparmiatori truffati da Banca Etruria.
“Condoglianza per un risparmiatore di Civitavecchia che si è suicidato dopo aver appreso di aver perso i risparmi di una vita investiti nella Banca Popolare dell’Etruria e Lazio, oggetto dell’esproprio criminale del risparmio anticipato del bail-in”, hanno comunicato Adusbef e Federconsumatori. Il Codacons della regione Lazio ha fatto sapere la volontà di attivare una class action sull’accaduto.