San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani) – Tre rapine in tre mesi, e due fratelli che utilizzavano le attività commerciali di San Ferdinando di Puglia a mo’ di bancomat, meri dispensatori di denaro, a seconda delle esigenze economiche. E’ quanto scoperto dai carabinieri della compagnia di Cerignola che, all’esito di una complessa indagine, hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, nei confronti dei fratelli Berardino e Claudio Dascoli, rispettivamente di 32 e 30 anni.
I due sono accusati di rapina, porto e detenzione abusiva di armi, ricettazione e anche estorsione aggravata e continuata in danno di un minore. Le indagini hanno preso in considerazione il periodo tra gennaio e marzo 2015, durante il quale sono state accertate tre rapine a mano armato consumate (due in concorso, una messa a segno solo da Claudio Dascoli) e due tentate rapine (anche questa volte riconducibili solo al 30enne).
La prima rapina è stata messa a segno a gennaio, ai danni di un istituto postale della città, dove Claudio Dascoli – travisato e armato di pistola – ha portato via la somma contante di 1000 euro.
Un mese dopo, una rapina molto cruenta è stata messa a segno dai due fratelli ai danni di una pizzeria: in quella occasione, un intero nucleo familiare è stato tenuto sotto scacco dai rapinatori: il padre è stato immobilizzato e costretto ad inginocchiarsi a terra, mentre i rapinatori puntavano la pistola contro il figlio 12enne per spingere la madre a consegnare loro tutto il denaro presente in cassa. Poco più di 600 euro.
Il terzo colpo è stato messo a segno a marzo, ai danni di un circolo ricreativo di San Ferdinando per un bottino di circa 400 euro. Dopo il terzo colpo, i carabinieri sono riusciti ad individuare il nascondiglio dell’arma utilizzata per le rapine: si trattava di una utilitaria parcheggiata in strada ma di fatto inutilizzata dai proprietari; forzata la serratura, vi si custodivano al suo interno una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, guanti, passamontagna e gli abiti usati per mettere a segno i colpi. Tutto sequestrato e analizzato dai tecnici del Ris.
Dopo questo episodio, il 30enne Claudio Dascoli ha tentato altre due rapine, in solitaria, ai danni di una gioielleria e di una farmacia; colpi falliti e messi a segno nel giro di pochi minuti, a volto scoperto e con un taglierino (pistola e passamontagna erano stati già sequestrati dai carabinieri). Dopo questi due colpi, entrambi falliti per la resistenza opposta dai titolari delle attività, il 30enne venne arrestato dai carabinieri. Questo provvedimento, infatti, è stato notificato in carcere al più piccolo dei fratelli, mentre ha aperto le porte della casa circondariale di Foggia al maggiore.
Ad aggravare ancora di più la loro situazione, la circostanza – cristallizzata nel medesimo periodo di indagine – di una continuata ed aggravata condotta estorsiva posta in essere dai due fratelli nei confronti di un minore, figlio di un loro conoscente, a cui, in più circostanze e per futili motivi, avevano estorto piccole somme di danaro, oscillanti tra le 20 e le 50 euro. In riferimento a questo tipo di reato, sono in corso ulteriori indagini per accertare altri casi analoghi aventi per vittime altri minori.