Ha passato gli ultimi anni della sua carriere a ripercorrere la strada intrapresa in passato dalle sue colleghe, ma adesso Simona Molinari si immola al jazz ed esprimendo sempre e solo la sua voglia di far musica.
Il 4 dicembre esce, infatti, “Casa mia”, il disco che segna il rintrono alle origini per la cantante, il jazz che si mescola, nelle 10 tracce del disco, a brani componenti del repertorio popolare come “Bewitched”, “Dream a Little Dream of Me”, “Quizas” o il primo singolo lanciato il 2 dicembre “Smoke Gets in Your Eyes”, proposte in arrangiamenti classici o in contaminazioni pop dal suo trio con la preziosa collaborazione dell’orchestra sinfonica di Ennio Morricone, la Roma Sinfonietta.
“E’ stato un po’ come un reset, dopo quattro dischi, volevo tornare a quello che facevo prima di iniziare a scrivere e cantare le mie canzoni – ha confessato Simona Molinari – Volevo farlo con la mia identità di oggi. Prima cantavo gli standard imitando le cantanti. Oggi sento di avere il mio modo personale di vedere il jazz e di contaminarlo con altre cose che fanno parte di me. Volevo tornare indietro mettendo però tanto di mio”.
Un disco che mescola il vecchio e il nuovo della sua musica: “!Molti brani sono presi dallo spettacolo che l’anno scorso ho portato in tour con il mio trio, altri sono stati scelti perché erano in cantiere da tempo ma volevo fare un arrangiamento particolare. Il titolo “A Casa Mia” l’ho scelto io perché volevo rendere una sensazione, come quel momento in cui torni la domenica a casa dei tuoi, ti sdrai sul divano e ti godi la musica, senza pensare a nulla. Io oggi sono questa cosa qui, poi si vedrà. Sicuramente continuerò a fare sempre quello che mi piace”.