Napoli – Un giorno di Santo Stefano da incubo per 36 famiglie napoletane residenti in una palazzina al civico 2 di via Nicolardi, dove sono apparse crepe sulla facciata e in alcuni appartamenti.
Le infiltrazioni nel sottosuolo, provocate dalla rottura di una condotta idrica, si sono rivelate particolarmente estese: si stima che il pompaggio dell’acqua richiederà almeno uno o due altri giorni di lavoro.
La società Abc ha riparato una condotta idrica danneggiata, proprio all’altezza dell’edificio, e l’incrocio con viale Colli Aminei è stato chiuso al traffico. Per alcune ore migliaia di famiglie della zona sono rimaste senz’acqua, poi l’erogazione è ripresa. Il traffico privato è stato deviato per bypassare l’area dove si è aperta la voragine, mentre per la linea Anm R4, che collega il Cardarelli con il centro cittadino, si stanno studiando percorsi alternativi.
Le famiglie sgomberate sollecitano interventi rapidi, e ricordano di aver già più volte lanciato allarmi (“rimasti inascoltati”) negli ultimi giorni sulle condizioni dello stabile e su possibili perdite d’acqua sottoterra. Il 21 dicembre la protezione civile aveva effettuato un sopralluogo, ma senza rilevare elementi di allarme. Sul posto i carabinieri stanno effettuando un servizio antisciacallaggio per proteggere le abitazioni rimaste vuote.
Il sindaco Luigi de Magistris si è recato in via Nicolardi e ha avuto colloqui con i tecnici che stanno eseguendo verifiche, sia sul palazzo che nel sottosuolo, ed ha rassicurato gli abitanti dello stabile sul massimo impegno del Comune per accelerare i controlli tecnici. “Non siete soli”, ha ripetuto il primo cittadino.
Dai primi rilievi, intanto, trapela un cauto ottimismo. Le crepe dello stabile non si sarebbero allargate nelle ultime 24 ore, e le infiltrazioni d’acqua sotterranee provocate dalla rottura di una conduttura risulterebbero limitate allo strato superficiale del sottosuolo. Elementi da approfondire e monitorare ancora, ma che – se confermati – potrebbero permettere la riapertura al traffico dell’incrocio viale Colli Aminei-via Nicolardi nel giro di 48-72 ore, e consentire anche tempi brevi per il rientro a casa delle famiglie sgomberate. Tutte hanno trovato ospitalità da parenti e amici, mentre il Comune ha confermato la disponibilità ad accogliere in albergo chi dovesse avere problemi.