“Scampia. I volti che interrogano”, mostra a Castel dell’Ovo

di Redazione

Napoli – Castel dell’Ovo ha ospitato il vernissage della mostra dello scrittore e fotografo napoletano Davide Cerullo, dal titolo “Scampia. Volti che interrogano”. Insieme all’artista presenti l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele, e il docente di materie letterarie Giuseppe Varone.

La mostra fotografica, patrocinata dal Comune e organizzata dall’associazione culturale “L’Albero delle Storie”, è stata allestita nella Sala delle Carceri e racconta, attraverso gli scatti, un’infanzia violata, senza scuola, senza sogni, senza il diritto di avere paura perché i bambini della camorra non devono avere paura. L’autore è stato uno di questi bambini, reclutato fin dalla tenera età.

Ha fotografato i bambini con la tenerezza e il rispetto di chi conosce e vede ciò che nessun obiettivo potrebbe vedere. Bambini già adulti, a cui si nega il tempo irresponsabile del gioco, a cui si impongono regole di sopravvivenza e di sopraffazione. Le sue foto conducono chi le guarda in quell’istante, facendone condividere le emozioni. Sguardi di bambini che hanno visto troppo, che hanno perso troppo presto la loro innocenza.

Ma le fotografie di Cerullo mostrano anche il candore dell’infanzia. Non vi è immagine in cui alla crudezza non si contrapponga un segno di intatta purezza che questi protagonisti tuttora conservano, quasi un’ombra, forse il riflesso di uno sguardo che appare più “ragazzino” del lecito, nonostante le armi, nonostante la droga, nonostante la vita dei piccoli eroi di Scampia. Gli occhi di questi bambini non rinunciano a guardare fuori, lontano, oltre un quartiere dannato, verso il futuro.

Davide Cerullo è nato nel 1974 in Corso Mianella, alla periferia di Napoli. È il nono di quattordici figli. Nel 1980 si trasferisce con la famiglia a Scampia, in una delle Vele, potendo disporre di un appartamento assegnato dal Comune. Qui vive un’infanzia tutt’altro che facile e serena, conoscendo ben presto la povertà e i grossi problemi della vita quotidiana, nonché la separazione dai genitori.

Strappato alla scuola all’età di tredici anni, viene arruolato nella malavita che lo condurrà nell’infernale ingranaggio del sistema camorristico. Potrà disporre di soldi e droga, con un posto di rilievo assicurato nei quadri camorristici. Durante un’esperienza nel carcere di Poggioreale entra in contatto col Vangelo grazie a una copia trovata sulla sua branda. Da quel momento inizia a intravedere una possibilità di riscatto, conducendo una vita normale.

Oggi Davide ha ritrovato il proprio equilibrio interiore. Vive ancora a Scampia con l’intento di aiutare i tanti bambini costretti a diventare adulti troppo presto. Ha fondato l’associazione culturale “L’Albero delle storie” per raggiunge i piccoli. Attraverso i libri, la fantasia, la creatività ed il dialogo, l’associazione ha lo scopo di permette ai bambini di conquistare gli strumenti con cui affrontare e cambiare la realtà. Ha aperto una Ludoteca, luogo di svago, di socializzazione, di integrazione, di educazione che tiene insieme più generazioni, per scoprire e stimolare le potenzialità di ciascuno in un contesto comunitario.

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