Addio a Peppe Sagliocco, il ricordo di Pupia

di Antonio Arduino

Aversa – Sagliocco non c’è più. L’ultimo atto della sua storia terrena è stato scritto con la celebrazione del rito tenuto nella parrocchia di San Nicola alle ore 16 di martedì 19 gennaio.

Lo ha sconfitto un male contro il quale combatteva da tempo, di cui in maniera confidenziale mi aveva raccontato a margine di alcuni dei numerosi incontri professionali avuti il corso dei tre anni della sua sindaca tura. Un male che gli aveva reso difficili gli ultimi mesi di governo della città come, per la prima, aveva confessato nel corso dell’intervista rilasciata nel giorno delle sue dimissioni da sindaco.

Un sindaco che, a parere mio personale, ha saputo gestire la città di Aversa, facendo tanto, facendo fruttare l’eredità di progetti lasciati da chi lo aveva preceduto e mettendo le basi per andare avanti ma che avrebbe potuto fare molto di più se, come ho scritto e contestato verbalmente più volte allo stesso Sagliocco, non avesse voluto toccare con mano, controllando direttamente, ogni cosa ma avesse affidato, fidandosi, a chi aveva chiamato nel suo staff. Un limite che, però, ritengo sia stato anche un pareggio perché così facendo è riuscito a portare a termine interventi che probabilmente sarebbero rimasti in eredità al suo successore.

Peccato che gli oppositori non l’abbiano capito, contestando ogni passo compiuto nei tre anni di sindacatura ed approfittando dei momenti di debolezza legati alla malattia che nei mesi immediatamente precedenti le dimissioni deve avergli creato problemi tali da dare la sensazione che stesse per arrendersi, come poi è accaduto con le dimissioni che, probabilmente, avrebbe potuto evitare concedendo a qualcuno qualcosa che gli era stato richiesta. Ma Sagliocco non ha voluto accettare compromessi. “Non ci sono più le condizioni per andare avanti e allora meglio chiudere qui, affermò nel corso della sua ultima intervista da sindaco.

Facendo un bilancio di quanto prodotto da Peppe Sagliocco mi auguro che la città voglia dedicare alla sua memoria una strada, uno spiazzo, una piazza magari proprio quella piazza Crispi che ha riqualificato. 

GUARDA IL VIDEO DEI FUNERALI DI SAGLIOCCO

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