Mondragone – L’ex assessore alla Cultura, Antonio Taglialatela, insieme ai componenti del Movimento “Mondragone Città Possibile”, ha chiesto le dimissioni dell’assessore Bertolino, annunciando un esposto alla Soprintendenza delle Arti e del Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento in merito ai lavori di realizzazione del Punto di Sbarco a supporto dell’attività di Pesca.
“L’Assessore ai Lavori Pubblici si dimetta, siamo pronti ad inoltrare un esposto alla Soprintendenza per denunciare un’opera abusiva ed illegittima, stanno distruggendo il nostro patrimonio ambientale, a danno dell’ecosistema litoraneo”, afferma Taglialatela, che sostiene: “La legalità per quest’Amministrazione è solo un pettegolezzo da bar, del resto, la Soprintendenza si è espressa in maniera chiara al fine di migliorare l’inserimento di tale opera nell’ambito territoriale sottoposto a tutela, così come la Commissione Locale per il Paesaggio: non deve essere modificato lo stato delle dune e dei cespugli di vegetazione, le strutture da realizzare a supporto del punto di sbarco dovranno essere realizzate esclusivamente in legno con coperture a doppia falda inclinata e con altezze contenute entro i 4,50 metri.
Anche coloro che ritenevano positiva l’ubicazione e la realizzazione di tale progetto si sono trovati dinanzi all’ennesimo ‘eco mostro’.
Insistono palesi storture, deficienze ed incongruenze strutturali e solite illegittimità amministrative: dal reato ambientale al reato edilizio.
Ribadiamo, ancora una volta, la nostra volontà per la realizzazione di tale intervento ma esprimiamo solidarietà per i nostri pescatori che da anni attendevano un’opera dignitosa per veder riconosciuto un loro diritto.
Auspichiamo con il nostro esposto che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali possa emanare un provvedimento che vada a rivedere l’intera conformità di quanto si sta realizzando.
Credevamo che la stagione del cemento e degli speculatori del nostro meraviglioso paesaggio fosse finita, invece, dall’abbattimento del Molo ad oggi, con quest’Amministrazione, il cemento, le regole messe sotto i piedi.
L’assenza di una cultura ambientale, strumenti quali Piano Spiaggia e il Puc – il nuovo Piano Regolatore -, azioni ed interventi di risanamento e di ricomposizioni e bonifiche ambientali, ciclo integrato dei rifiuti e Raccolta differenziata efficiente, le quali, non sono scelte o rivendicazioni di qualche folle, ma obblighi formali e sostanziali di legge da dover subito realizzare.
Tali atti e strumenti indispensabili rimangono ancora dentro il cassetto di amministratori insensibili, incapaci, illegali e inadempienti. A casa, alla faccia della Legalità”.