Aversa – Non c’è pace per il settore tecnico – urbanistica del comune di Aversa. L’architetto Giuseppe D’Angelo, risultato primo nella selezione effettuata dall’amministrazione comunale, non ha accettato l’incarico. Quindi, le richieste dei cittadini continuano ad essere in attesa anche dallo scorso giugno.
I professionisti del settore continuano a rumoreggiare per quanto riguarda l’edilizia privata, ma anche le opere pubbliche che, ovviamente, non decollano. La nomina di D’Angelo si era avuta in piene festività natalizie, il 31 dicembre scorso. Invitato dal commissario straordinario il prefetto Mario Rosario Ruffo a firmare, il professionista aversano, dopo aver fatto le proprie valutazioni, ha deciso di rinunziare.
L’assenza di un dirigente presso l’ufficio tecnico e urbanistico risale agli inizi dello scorso mese di settembre quando il primo commissario straordinario succeduto al sindaco Giuseppe Sagliocco, il vice prefetto Michele Campanaro, mandò a casa i tre dirigenti nominati dallo stesso Sagliocco che, per legge, rimangono in carica limitatamente alla sindacatura di chi li ha nominati, anche se ci sono sentenze che parlano di un periodo minimo di cinque anni.
Accortosi, poi, che il settore non poteva rimanere senza un dirigente tecnico, piuttosto che utilizzare un dipendente esterno architetto o ingegnere, Campanaro diede il via, il 30 settembre scorso, ad una selezione attraverso un avviso pubblico. Nei termini di presentazione venivano prodotte 15 istanze di partecipazione alla selezione.
Ammessi al colloquio con la commissione nominata dal successivo commissario straordinario, il prefetto Mario Rosario Ruffo, erano in 10 con 8 che si presentavano. Dal colloquio e dal relativo verbale, in data 9 dicembre, con l’indicazione dell’architetto Giuseppe D’Angelo quale vincitore, sono trascorsi più di 20 giorni per adottare una delibera monocratica. Un lasso di tempo che in molti hanno considerato troppo lungo tenuto conto che il commissario decide in prima persona.
Il contratto dell’architetto D’Angelo avrebbe dovuto avere durata sino alla fine del periodo di gestione commissariale, nella posizione funzionale di Dirigente dell’Area Pianificazione – Gestione del Territorio ed Ambiente.
Il ritardo è stato stigmatizzato, tra gli altri, dall’ex consigliere comunale di Forza Italia Michele Galluccio che ha sottolineato come sarebbe stato più veloce optare per una soluzione interna allo stesso ufficio concedendo potere di firma ad uno dei numerosi tecnici abilitati presenti nell’organico del comune.
“Così facendo – ha dichiarato l’esponente azzurro – si sarebbe dato continuità ad un settore che, quello delle opere pubbliche e dell’urbanistica, che non può permettersi pause considerato che ci sono pratiche di cittadini che attendono riscontro. Ora, credo che questa sia la soluzione da mettere in atto”.
Critiche in precedenza erano venute anche dal sindaco uscente Giuseppe Sagliocco che aveva sottolineato come il commissario Campanaro avesse agito intempestivamente, potendo confermare l’architetto Pietro d’Orazio per cinque anni, come da autorevoli sentenze della cassazione civile che hanno, guarda caso, riguardato la provincia di Mantova quando era prefetto l’attuale commissario Ruffo. Per l’ex primo cittadino si potrebbe configurare anche un danno erariale per l’ente in considerazione delle opere pubbliche pronte per essere realizzate, soprattutto la manutenzione straordinaria di strade quali via Garofano, via Fermi, via Atellana e così via.