“Clausola sociale” per gli appalti: spazio a disoccupati e disagiati

di Redazione

Cesa – Approvata dal consiglio comunale la “clausola sociale”, che consentirà di dare spazio ai disoccupati ed ai disagiati nell’ambito di procedure di appalto.

Il consiglio comunale, nel corso della seduta dello scorso 30 dicembre, su proposta del sindaco Enzo Guida, ha approvato all’unanimità la proposta, che mira all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e fasce deboli del mercato del lavoro.

Nell’ambito degli appalti pubblici, gli affidamenti di beni e servizi, l’affidamento di lavori pubblici, possono costituire un’importante leva per il conseguimento di obiettivi sociali, un fattore di sviluppo dell’economia locale, una opportunità di creazione e mantenimento di occupazione, con particolare riferimento a quella dei cittadini in condizioni di svantaggio sociale.

“L’inserimento lavorativo di tali cittadini in svantaggio occupazionale mediante la leva degli appalti mira a fornire una duplice risposta ad un’esigenza sociale – spiega il sindaco Guida – il perseguimento dell’interesse pubblico all’acquisizione di una prestazione contrattuale e l’interesse pubblico equivalente a che tale prestazione sia eseguita mediante l’inserimento lavorativo di cittadini in condizione di svantaggio”.

Questo obiettivo sarà perseguito ricorrendo all’articolo 69 del decreto legislativo 163/2006, che introduce la cosiddetta “clausola sociale”, da inserire nelle procedure ad evidenza pubblica ricorrendo al sistema dell’aggiudicazione mediante offerta economicamente più vantaggiosa.

“Sul punto ci sono state direttive della Comunità Europea – ricorda il sindaco Guida – pareri del Consiglio di Stato e dell’Anac che hanno stabilito la compatibilità di questa clausola con il diritto comunitario”.

Allorquando si predisporranno i bandi di gara sarà assegnato un punteggio maggiore, in sede di offerta tecnica, ai concorrenti che accetteranno, in sede di esecuzione, di assumere manodopera residente nel territorio della stazione appaltante, scelta tra i soggetti disoccupati o disagiati.

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