Teverola – Lacrime non solo di dolore ma anche di gioia durante una mattinata che testimonia come ancora oggi, nella comunità teverolese, è vivo il ricordo di Genovese Pagliuca, il 25enne prematuramente strappato alla vita. Era il 1995.
Numerosi i cittadini che sabato mattina, nell’area verde tra via Roma e via Campanello, insieme ai familiari di Genovese, ad autorità civili, militari e religiose, hanno partecipato all’inaugurazione del monumento dedicato alla giovane vittima innocente di camorra. Una pietra commemorativa, ben più grande di quella che, anni fa, proprio in quello slargo “scomparve” misteriosamente. Quella del sindaco Dario Di Matteo e del Comune di Teverola rappresenta, quindi, una “sfida” a chi vuole che il ricordo di Genovese vada perso.
Il monumento è costituito da un marmo bianco di Carrara, donato da Antonio Morra della ditta “MorraStone”, già collocato nella piazzetta lo scorso giugno, in occasione della nona tappa del Festival dell’Impegno Civile (guarda il video), dove oggi è apparso il volto di Genovese, grazie all’opera dello scultore Lazzaro Crispino.
Alla cerimonia, presentata da Antonio Zacchia, presidente dell’associazione “Si Teverola Onlus”, promotrice dell’iniziativa, hanno preso parte il sindaco Di Matteo, accompagnato dal baby sindaco Armando D’Agostino, il vescovo Angelo Spinillo, il tenente colonnello Vittorio Carrara, comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Aversa, il generale dei carabinieri Domenico Cagnazzo, ispettore regionale dell’Associazione nazionale carabinieri, il consigliere regionale Vincenzo Viglione, componente della commissione Terra dei Fuochi, il referente provinciale di Libera, Gianni Solino, il coordinatore del Comitato Don Diana, Valerio Taglione, il presidente della “