Aversa – Domenica 10 gennaio si è svolto il secondo tour guidato di Aversa, “Il Tesoro Sepolto”, una comunità social sempre più numerosa, che si è messa in testa un’idea un po’ folle quanto realistica, dimostrare con i fatti che il patrimonio artistico, monumentale e architettonico della nostra città è un vero giacimento culturale ed economico.
E lo vuole dimostrare con i fatti, creando un corto circuito, i cittadini sembrano guardare alla bellezza del loro tesoro con occhi nuovi, pur attraversandola ogni giorno, quando mischiati a visitatori provenienti da Napoli, Giugliano, e agro aversano (circa 150) sembrano ritrovarsi turisti nella loro città.
Spesso ci si imbatte in brutture, scempi, sversamenti abusivi negli angoli nascosti, mancano tabelle per indicare palazzi e monumenti, ma non importa per ora, niente è capace di annullare la passione e il fascino, almeno in questa domenica, che potrebbe essere tutte le domeniche.
Non si tratta di solo godimento dell’arte. Si tratta di economia, di industria sostenibile, di qualità della vita, di appartenenza alla comunità. Il bello sta proprio qui, Aversa il tesoro sepolto è una comunità spontanea, che si alimenta da se, che dilaga sui social, con il passa parola, con l’entusiasmo di chi ha vissuto il primo incontro.
E’ una parte di quel movimento di Associazioni che fanno di tutto per immaginare e creare un’altra idea di città. Il Tour è partito dal Castello Normanno Svevo.
La giornata è cominciata con una bella colazione, polacca e caffè (quella polacca di cui i visitatori dei comuni limitrofi avevano tanto sentito parlare) e si è snodata per il Complesso del Carmine che fu anche scuderia e caserma di artiglieria con gli austriaci nel 1827, il quartiere medioevale trecentesco, San Biagio e il monastero benedettino del 1043, Palazzo del Tufo, Monserrato, il bellissimo palazzo medioevale Cangemi, palazzo Trenca, San Giovanni, finendo con la visita al complesso monumentale di Santa Maria a Piazza, alla scoperta del significato dei bellissimi affreschi medioevali, tra l’arcangelo San Michele, la natività e Celestino V.
Certo, per entrare nei circuiti che contano davvero, bisognerà attrezzarsi, ma intanto, come si dice, vedi, vivi, mangia. Esattamente quello che i visitatori hanno fatto. In città.