Aversa – «Il Parco Archeologico di Aversa, prima di qualsiasi intervento di riqualificazione su Piazza Marconi, è la priorità e la pietra d’angolo dello sviluppo ma anche della difesa del patrimonio culturale cittadino».
Ad affermarlo il meetup di Aversa del M5S, secondo il quale è «impossibile pensare di intervenire su un’area di grande importanza storico e artistica, senza fare i sondaggi preliminari per accertare l’eventuale interesse archeologico dell’area, per poi passare alla fase del progetto, nel rispetto e nella valorizzazione dell’esistente, magari ricorrendo alla formula del concorso di idee. Una procedura operativa e metodologica tutto sommato di buon senso, per attrarre una progettazione di qualità che abbia un valore aggiunto e sia capace di migliorare i luoghi».
Un intervento non peregrino questo dei grillini nel momento in cui si parla, nuovamente, di voler effettuare un restyling di quella che in città si è soliti chiamare Piazza Mercato senza effettuare (per motivi meramente economici) i sondaggi archeologici che, in un primo tempo dovevano essere effettuati prima di dare corso alla realizzazione di un progetto radicale di trasformazione della zona che è a ridosso del Duomo e delle stesse mura della città. Insomma, una zona certamente all’interno di quello che fu il primo nucleo della nuova città normanna fondata nel 1030 da Rainulfo Drengot che la cinse di mura e ne fece una contea indipendente, negli anni seguenti la concessione del territorio da parte del Duca Sergio IV di Napoli.
La zona di piazza Mercato era densamente popolata dai signori normanni di ceto più elevato ed era situata all’interno della prima cerchia muraria della città (1070). Sul sito interessato dagli interventi, nel 1500 si trovava l’Insula conventuale di San Girolamo e l’attigua Chiesa, fondato dalle Francescane osservanti la regola di S. Francesco e S. Chiara, alle quali venne concessa dagli Aragonesi, l’antica parrocchia Normanna di S. Croce. Agli inizi del Novecento, in pieno periodo giolittiano, il convento e l’insula architettonica, vennero sventrati per creare l’attuale vuoto denominato Piazza Marconi. «In questo quadro generale, -concludono gli aderenti al M5S- le indagini preliminari al Parco Archeologico, sono quindi di rilevante importanza per tutte le diverse componenti che agiscono insieme all’interno dello stesso contesto, entro esperienze fortemente radicate sul territorio e tenacemente sostenute dalle comunità che lo abitano, legando fortemente l’attività di ricerca alle ricadute che essa può produrre a beneficio del territorio».