Polemica indennità, la Giunta Zullo ai disantiani: “Senti chi parla!”

di Redazione

Sant’Arpino – A volte quando si leggono certi volantini, buoni solo per sporcare la carta, davvero ci si trova dinanzi all’imbarazzante situazione di non sapere se ridere o piangere. Ormai non possiamo che prendere atto del fatto che l’ex sindaco Di Santo e compagnia cantante e replicante abbiano perso il senso del pudore politico.

Nel farsesco e ridicolo volantino di domenica scorsa nel quale questi “novelli puritani” dicono di scandalizzarsi del fatto che quali amministratori percepiamo un’indennità di carica davvero si compie un’operazione di distorsione della verità degna del peggiore regime totalitario.

In primis ci sembra giusto ed opportuno sottolineare come gli unici che dovranno esprimere un giudizio sulla vicenda siano i cittadini ai quali- tuttavia- dobbiamo raccontare come stanno realmente le cose.

Il novello “ moralizzatore” Eugenio Di Santo durante il periodo nel quale ha ricoperto la carica di sindaco ( Aprile 2008 – Maggio 2013 primo mandato) ( Giugno 2013 – Dicembre 2013 – Giugno 2014 – Marzo 2015 secondo mandato) è costato alle casse comunali la stratosferica somma di Euro 208.286,84, si avete letto bene, più di 400 milioni di vecchie lire, la quasi totalità, devoluta, “si fa per dire”, all’Associazione Padre Pasquale Ziello guidata dal suo fraterno amico Antonio Lupoli, somma che poteva, volendo, essere utilizzata per la realizzazione di un’opera pubblica. Altro che fandonie e stupidaggini varie!

Tra l’altro, al sig. Antonio Lupoli, qualcuno, un giorno o l’altro, dovrà chiedere conto della gestione ed utilizzo di questa enorme massa di denaro, che mai nessuna associazione di Sant’Arpino ha avuto nelle proprie disponibilità. Visto che tutto ciò è previsto da una delibera di Giunta Comunale, non esattamente di ieri mattina la n° 120/2008, votata dallo stesso ex Sindaco Eugenio Di Santo.

Sui social network anche l’ex sindaco Giuseppe Dell’Aversana preso dalla foga di sparare le sue amenità facendole passare per tesi evangeliche dimentica che lui non ha rinunciato ad un euro dal primo all’ultimo giorno di carica costando alle casse comunali la bellezza di 192.654,14. Euro, anche in questo caso avete letto bene 373 milioni di vecchie lire, che il comune durante il suo mandato avrebbe potuto utilizzare per ben due volte per la realizzazione di un’opera pubblica per esempio il completamento della vecchia Chiesa di San Canione e delle aree circostanti, opera cara all’ex sindaco Dell’Aversana invece di accendere un mutuo come poi è avvenuto.

Ovviamente oggi dimentica tutto questo e pontifica sulle indennità dell’attuale giunta. Per lui come per altri è sempre valida la favola di Fedro – I Vizi degli Uomini – “Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro alle spalle quella piena dei propri difetti, ci appese davanti al petto quella piena dei difetti altrui.
Per questo noi non possiamo vedere i nostri mali, ma vediamo i difetti altrui (aspri) censori appena gli altri sbagliano”.

Ma una domanda sorge spontanea

Ma Dell’Aversana lui ed i componenti di una sua eventuale Giunta- visto che pare intenzionato a candidarsi rinunceranno all’indennità di carica?

Al di là della facile demagogia ci sembra doveroso ricordare come l’indennità di carica per chi la percepisce è un diritto sancito dalla legge, mentre chi rinuncia lo deve fare in maniera totale e non sobbarcando l’eventuale beneficenza sulle casse comunali.

I Componenti della Giunta Comunale

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