Tari, batosta per gli aversani. Galluccio: “Carenti politiche di differenziata”

di Livia Fattore

Aversa – La Tari ad Aversa tra il 2014 e il 2015 è aumentata nonostante quanto dichiarato dalla passata amministrazione.

A denunziare questo ennesimo aumento per le tasche dei malcapitati cittadini aversani il consigliere comunale uscente di Forza Italia Michele Galluccio che ad avvalorare la sua tesi porta due bollette della Tari relativa allo stesso immobile, dalle quali si capisce con immediatezza che vi è stato un aumento, nel caso specifico è di circa 13 euro, tra quanto pagato per il 2014 e quanto si è chiamati a pagare per il 2015. Aumento dovuto, sempre stando a quanto si legge, da 2,87 a 2,95 euro per metro quadrato della quota fissa, oltre che ad un ulteriore aumento della quota variabile.

“Questo aumento – ha dichiarato l’esponente azzurro – è soprattutto conseguenza della carenza di politiche di sviluppo per la raccolta differenziata. A parlare sono i fatti. Non erano certamente necessari tre anni per cambiare il calendario e cercare di dare una scossa alla raccolta differenziata. Si è dovuto aspettare l’arrivo del commissario prefettizio per farlo”.

Altro aspetto dannoso per gli aversani il concentrarsi del pagamento di tre annualità in una decina di mesi. “Gli aversani – ha continuato Galluccio – hanno ricevuto le bollette del 2014 tra aprile e maggio del 2015. Il 2015 è arrivato in piena estate con conguaglio a dicembre. Per il 2016 si prevede la consegna nel mese di marzo. Insomma, in poco meno di un anno gli aversani sono chiamati a pagare tre annualità. Un vero e proprio salasso di questi tempi. Abbiamo chiesto, nel corso di un incontro con il commissario che il 2016 sia diviso in sei rate o sia riscosso quanto più tardi è possibile. Una situazione al limite del collasso per le attività commerciali, Basti pensare che un ristorante paga intorno ai tremila euro e in un anno si ritroverà a pagarne diecimila. Tutto questo genera anche evasione dal pagamento perché è più difficile pagare e a perderci sono le casse comunali”.

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