Appalti truccati per fornitura energia e gas ai Comuni veneti

di Redazione

Verona – I militari della Guardia di Finanza di Verona hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare personale, emesse dal gip Giuliana Franciosi, cinque delle quali agli arresti domiciliari e due all’obbligo di dimora, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta e del procedimento di scelta del contraente nonché per falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

In contemporanea agli arresti, circa 80 finanzieri hannoeseguito 20 perquisizioni domiciliari e locali in Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, in esecuzione di decreti emessi dalla Procura di Verona – pubblico ministero Ottaviano.

L’indagine riguarda l’acquisto di energia elettrica e gas da parte di oltre 1.100 Enti Pubblici, in gran parte Comuni medio-piccoli, riuniti nel Consorzio Energia Veneto (Cev) con sede a Verona. Sotto inchiesta sono finiti tre bandi di gara, due del valore di 600 milioni di euro ciascuno per la fornitura di energia elettrica ed uno del valore di 100 milioni di euro per la fornitura di gas.

Le indagini hanno preso le mosse dai risultati di una approfondita analisi operativa svolta dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie sul particolare contesto delle forniture di energia agli enti pubblici, che ha consentito di individuare talune contiguità nei rapporti tra imprenditori privati e soggetti pubblici ed anomalie nelle procedure di gara per la scelta dei fornitori.

Nell’ipotesi accusatoria il Consorzio, nato per occuparsi dell’approvvigionamento di energia a favore degli enti consorziati in modo da consentire loro concrete riduzioni di spesa rispetto alle convenzioni Consip o a quelle delle centrali di acquisto territoriali di riferimento, è stato in realtà gestito dagli stessi imprenditori vincitori delle gare per le forniture di energia.

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