Pordenone – Una piaga gravissima quella del bullismo scolastico che miete silenziosamente le sue vittime, facendole dapprima isolare e poi portandole alla depressione e dunque ad atti estremi. È quello che è successo a Pordenone, nel friuliano, dove una dodicenne, frequentante la seconda media, ha deciso deliberatamente di lanciarsi dal balcone di casa sua poiché oppressa dal bullismo perpetrato ai suoi danni in ambiente scolastico.
Prima di lanciarsi nel vuoto, la ragazzina ha lasciato due lettere sulla scrivania, che riportano non la data del gesto ma quella di giovedì 14 gennaio: una ai genitori, scusandosi per il gesto; l’altra ai compagni di classe, con una frase emblematica e accusatoria: “Adesso sarete contenti”.
“Oggi dovevo tornare a scuola dopo la malattia, ma io non ce la facevo a rientrare in quella classe. Avevo paura di urlare al mondo i miei timori e così ho deciso di farla finita” ha raccontato lucidamente alla prima persona che l’ha soccorsa, un vicino di casa.
La piccola è finita prima sulla tapparella del piano sottostante, che ne ha frenato la caduta, poi a terra. Rimasta sempre cosciente, è stata immediatamente soccorsa e ricoverata con prognosi riservata nel reparto di Terapia Intensiva di Pordenone, dove i sanitari le hanno diagnosticato numerose fratture. Per il sospetto interessamento dell’area spinale, si sta ora valutando il trasferimento all’ospedale di Udine. La madre è rimasta fortemente scossa per l’accaduto.
Intanto, la polizia sta indagando sulle molestie che la ragazza ha lasciato intendere nella sua lettera di addio. La Procura per i minorenni di Trieste ha infatti disposto il sequestro dei devices nella disponibilità della ragazzina. Il sequestro di telefonino e apparecchiature informatiche è stato deciso anche perché nell’ultima settimana la vittima è rimasta a casa senza andare a scuola e, dunque, gli unici contatti con amici e compagni potrebbero essere avvenuti tramite internet o sms. Appena le condizioni della ragazza lo consentiranno, la Procura per i minori disporrà un’audizione protetta. Solo dopo che avrà formalizzato possibili accuse gli investigatori potranno sentire, con le medesime modalità, eventuali minorenni coinvolti.
Dopo la sconvolgente notizia tante sono state le reazioni, in particolare dal mondo della politica. la deputata del Pd e responsabile nazionale de partito per l’infanzia e l’adolescenza, Vanna Iori, ha dichiarato: “Il tentativo di suicidio di una 12enne a Pordenone, che secondo le prime ricostruzioni sarebbe stata spinta a questo gesto dalle vessazioni continue dei compagni di scuola, rappresenta un episodio inquietante che ci impone di accelerare sul disegno di legge per il contrasto del bullismo e del cyber bullismo”.
“Il ddl, ora all’esame delle commissioni competenti alla Camera, – ha continuato a spiegare – deve rientrare necessariamente tra le priorità dell’aula di Montecitorio perchè, come evidenzia l’ultimo rapporto dell’Istat, il fenomeno è in crescita e non possiamo tardare con il mettere in campo soluzioni adeguate per contrastarlo”.
“Alla Camera sono state presentate diverse proposte, tra le quali ne figurano due a mio nome, per introdurre tutti gli elementi di prevenzione e di contrasto che servono a cercare di dare una risposta alla sofferenza di tanti minorenni per i quali la violenza, psicologica prima che fisica, costituisce oggi un ostacolo insormontabile verso il pieno sviluppo della propria personalità, confido nel fatto che si possa arrivare ad approvare il provvedimento in tempi brevissimi e soprattutto, che il Parlamento affronti questo tema con una logica ispirata al principio della collaborazione” ha concluso.