Napoli – Respinta dal Consiglio regionale, con 20 voti contrari (l’intera maggioranza) e 7 favorevoli, la mozione di sfiducia al governatore Vincenzo De Luca presentata dal centrodestra e votata anche dal Movimento 5 stelle.
La mozione, che De Luca ha definito “vintage”, riguardava una vicenda giudiziaria del governatore. A novembre, il capo della segreteria di De Luca, Nello Mastursi, si dimise dall’incarico. Da Palazzo Santa Lucia fu comunicato che la decisione era maturata per l’eccessivo carico di lavoro di Mastursi, dato il ruolo di responsabile organizzativo del Pd. Si scoprì, poi, di una indagine nella quale risultava coinvolto Mastursi per presunte pressioni su uno dei giudici chiamati a decidere sulla sospensione di De Luca.
Ma il consigliere Armando Cesaro di Forza Italia ha precisato che “la vicenda giudiziaria esula dalle attività consiliari”, spiegando così il motivo per il quale nella mozione si fa riferimento “solo alla balla istituzionale” e non all’indagine.
Durante il dibattito, i consiglieri del centrosinistra hanno difeso De Luca e attaccato i cinquestelle per il caso Quarto. A tal proposito, De Luca ha attaccato due dei principali esponenti nazionali del M5S, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, e il presidente della Commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, perché “da mesi sapevano delle minacce alla Capuozzo ma hanno taciuto”. Valeria Ciarambino, capogruppo dei pentastellati in Consiglio, ha abbandonato l’aula per protesta.