Napoli – È partita, ieri, da piazza Calenda, nel quartiere napoletano di Forcella, la fiaccolata in ricordo di Maikol Giuseppe Russo, il 27enne ucciso per sbaglio la sera di Capodanno. Una lunga processione di candele e striscioni.
In testa al corteo Lina ed Antonio, la madre ed il padre di Maikol, e i genitori di altre vittime innocenti della camorra, Annalisa Durante, Luigi Galletta e Genny Cesarano. Ad aprire la sfilata il piccolo Babi, un bambino romeno di sette anni con cui Maikol giocava in un internet point di Forcella, luogo di ritrovo della sua comitiva. Babi e gli amici del giovane indossano una t-shirt bianca con una foto del ragazzo e la scritta “Maikol vive”.
Il corteo, dopo aver percorso le strade di Forcella, si è diretto verso corso Umberto e successivamente verso via Duomo prima di ritornare nella piazza dove il 31 dicembre fu ucciso Maikol.
“Chi nella nostra città impugna le armi è un vigliacco. Con la presenza della mamma di Maikol in questa piazza, a pochissime ore dell’omicidio, vogliamo far vedere il coraggio di chi non ha paura. Si ha paura solo quando si è soli e si sceglie la strada della morte. Quando invece si è insieme in piazza non dobbiamo avere paura. Quando si è insieme non dobbiamo mai avere paura, siamo qui col nostro cuore a dire a tanti ragazzi di cambiare strada e a chi si sente solo di affidarsi al nuovo volto delle istituzioni, semplici, in strada senza paura”. Lo dice l’assessore ai Giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente. “Non ci sentiamo sconfitti – aggiunge – e non possiamo arrenderci sprecando la vita di Maikol. Così come la vita di Luigi Galletta, Annalisa Durante e Genny Cesarano. Noi non sprecheremo le loro vite arrendendoci”.