Sarebbero almeno 19mila i civili rimasti uccisi nel conflitto in Iraq dal gennaio 2015 al 2015. Lo denuncia l’Onu in un rapporto dove riporta le enormi sofferenze della popolazione di quei territori.
Le Nazioni Unite accusano gli estremisti dell’Isis di “perpetrare violazioni e abusi che potrebbero in alcuni casi costituire crimini di guerra contro l’umanità e potenzialmente di genocidio”.
Inoltre, almeno 3.500 persone, soprattutto donne e bambini della comunità yazida, sarebbero “attualmente detenute in schiavitù” dallo Stato islamico.