Napoli – I tassisti napoletani aderenti alla Usb (Unione sindacale di Base) sono in sciopero fino alle 22 di martedì 26 gennaio. Un corteo di auto è partito poco prima delle 10.30 da piazza San Francesco, diretto in Prefettura.
La protesta – ha reso noto l’Usb – è rivolta contro “tutte le forme di abusivismo presenti nel trasporto pubblico”, per ottenere dall’amministrazione comunale “valide politiche sulla mobilità urbana” e per “la qualificazione del tariffario taxi”.
La protesta dei tassisti Usb è in corso anche in numerose altre città d’ Italia in coincidenza con la discussione degli emendamenti al Ddl concorrenza 2085 al Senato. “Si tenta di riproporre Uber (una App che collega direttamente passeggeri ed autisti) – dice Rosario Gallucci segretario regionale del settore Tax Usb – consentendo anche alle auto Ncc (noleggio con conducente) di non rientrare in rimessa dopo un trasporto, operando quindi come un taxi”.
Altro nodo è il taglio del credito di imposta, un bonus che lo Stato riconosce sull’acquisto della benzina ai tassisti, del quale il Governo Renzi prevede l’abolizione entro due anni. A Napoli lo sciopero dei tassisti Usb si carica anche di rivendicazioni locali.
“La politica della mobilità di De Magistris è fallimentare – dice Gallucci – in 5 anni non abbiamo visto uno straccio di piano anti-traffico e siamo costretti ad operare in condizioni logistiche penose, anche igienicamente, come all’aeroporto di Capodichino, dove paghiamo un ticket per entrare”.
Richiesta anche una revisione del tariffario. “A Napoli sono 15 anni che non otteniamo un aumento”, dice il segretario di Usb Taxi.