Napoli – Dieci chilometri di rifiuti ricoprono i bordi della strada che va da Casoria a Mugnano nella provincia di Napoli. Una vera e propria bomba ecologica di cui nessuno si occupa. Cumuli di immondizia di ogni genere. Ci sono frigoriferi ricolmi di pietre, probabilmente materiale di risulta scaturito da lavori edili abusivi.
Si potrebbe trattare anche di rifiuti tossici. Il problema è che questa emergenza ambientale sembra invisibile. Insostenibile inoltre la situazione nei pressi dei campi rom, fra carcasse di topi e lamine di amianto.
L’Asse Mediano si presenta in alcuni tratti come una vera e propria discarica a cielo aperto, fra sacchi neri e siringhe. Inciviltà non punita e controlli insufficienti. Un modo per nascondere la polvere sotto il tappeto alimentando ancora le polemiche sulla raccolta e sullo smaltimento dei rifiuti, fra provvedimenti visibilmente insufficienti.
Come si vede dalle immagini, le istituzioni si dovranno occupare di un’altra emergenza ambientale oltre alla cosiddetta Terra dei fuochi, per cui il governo ha già stanziato 150 milioni di euro nel 2015. Un piano di risanamento totale che prevede un esborso di quasi mezzo miliardo di euro in 3 anni e che comprende anche il risanamento di Bagnoli e lo smaltimento delle ecoballe. Un problema storico che oggi continua a sporcare non solo l’immagine di Napoli e della Campania, ma dell’intera Italia.