Provvedimento pubblica amministrazione: tutela a chi denuncia illeciti

di Stefania Arpaia

Roma – La Camera ha approvato un nuovo provvedimento che induce a denunciare casi di corruzione o illeciti compiuti dai colleghi nella pubblica amministrazione.

I si alla Camera hanno approvato, in caso di denuncia, delle tutele ad hoc per chi riferisce di situazioni di immoralità o malcostume. E’ il “whistleblowing” passato con 281 sì, 71 no e 18 astenuti e che ora passa al Senato.  

Il testo originale è stato fortemente ridimensionato ed era stato proposto dal Movimento 5 Stelle e dal Pd. Si è deciso che “il pubblico dipendente che, nell’interesse dell’integrità della Pubblica amministrazione, denuncia all’ANAC o alla magistratura ordinaria o contabile condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in base al proprio rapporto di lavoro non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminazione riconducibile alla sua
segnalazione”

Previste multe da 5 a 30mila euro per misure di discriminazione contro il whistleblower. In più il testo specifica che la segnalazione dell’illecito deve essere fatta in “buona fede” per cui il pubblico dipendente che segnali un fatto illecito deve avere una “ragionevole convinzione fondata su elementi di fatto, che la condotta illecita segnalata si sia verificata”. L’identità del whistleblower non potrà essere rivelata, e a tal scopo si potrà ricorrere anche a strumenti di crittografia. 

“Questa normativa opera già in altri Paesi ed offre una tutela necessaria a chi segnala casi di corruzione”, ha commentato  Francesca Businarolo dei 5 stelle.

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