Caserta – “Dicevano che non venivo mai in Campania. Prima a Pompei, poi oggi a Caserta e verrò anche a Napoli. Finirà che De Luca mi caccia”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che sabato mattina è giunto alla Reggia di Caserta per la riconsegna degli ambienti utilizzati dalla scuola specialisti dell’Aeronautica militare alla direzione del palazzo vanvitelliano.
Accompagnato dai ministri della Cultura, Dario Franceschini, e della Difesa, Roberta Pinotti, il premier hanno visitato le sale che verranno riassegnate e poi, dopo lavori di adeguamento, saranno dedicate alla destinazione museale ed espositiva.
Obiettivo 1 milione di visitatori – “Un milione di visitatori alla Reggia di Caserta: obiettivo possibile”, ha detto Renzi, sottolineando: “La vicinanza a Roma e le reti stradali presenti – continua il primo ministro – potranno facilitare gli afflussi turistici”.
Renzi: “Presto a Caserta un bilaterale importante” – “Tra il 2016 e il 2017 organizzeremo qui a Caserta un bilaterale importante. Noi puntiamo alla valorizzazione della cultura, vero locomotore economico in un territorio come questo”, ha aggiunto il capo del governo.
Franceschini: “Reggia sarà uno dei grandi attrattori culturali” – “Questa è una giornata storica per la Reggia di Caserta perché dopo decenni tutto il piano nobile torna alla fruizione museale secondo i tempi che avevamo stabilito. Gli impegni sono stati rispettati”, ha detto il ministro Franceschini, che ha poi ribadito: “Lavoriamo perché la Reggia di Caserta sia come naturale uno dei grandi attrattori cultural e turistici del Paese, un sito su cui vogliamo far convergere una parte importante dei fondi di sviluppo e coesione dell’Unione europea”.
Pinotti: “Rispettati gli impegni” – “Avevamo promesso di riconsegnare il piano nobile della Reggia di Caserta e lo abbiamo fatto”, ha detto il ministro della Difesa, Pinotti, annunciando: “Trasferiremo l’Aeronautica che è rimasta per lungo tempo alla Reggia: abbiamo già individuato delle possibili alternative in modo che la Reggia possa essere un museo e un monumento da rilanciare come una delle bellezze d’Italia. La cosa importante è che abbiamo deciso e fatto tutto questo in tempi molto brevi”.
Polemica con Juncker – Renzi è tornato anche sulla polemica nell’ambito Ue, che ieri (leggi qui) lo ha visto replicare a Juncker: “L’Europa non può essere solo un pacchetto di regole, è un grande ideale oppure non è. Non è semplicemente un’accozzaglia di regolamenti”. “L’Europa è innanzitutto cultura – ha aggiunto – può essere normale fare delle polemiche assurde sul niente?”. Per il premier “l’Italia deve farsi sentire con gentilezza e determinazione, è finito il tempo in cui qualcuno pensa di telecomandarci da fuori. Noi rispettiamo tutti i regolamenti dell’Unione Europea, stiamo mettendo il nostro onore perchè si possa ridurre il numero delle infrazioni, ci impegniamo tutti i giorni per portare l’Italia a testa alta in Europa, diciamo che l’Europa è innanzitutto un’ideale, è cultura”.
Protesta di disoccupati e Terra dei Fuochi – Non sono mancate le proteste. Due sit-in, in piazza Carlo III, davanti alla Reggia, hanno “salutato” l’arrivo del premier. A manifestare un gruppo di lavoratori disoccupati, ex addetti di aziende dismesse che attendono da un anno l’assegno di mobilità e di essere reinseriti nel mondo del lavoro. In piazza anche gli attivisti del “Comitato Terra dei Fuochi” che hanno chiesto un incontro a Renzi. Per Angelo Ferrillo, presidente del Comitato, “i 450 milioni di euro promessi da Renzi per le ecoballe non spengono i roghi tossici. Per farlo bisogna aumentare il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e poi risanarlo”.