Due 20enni arrestati per porto di pistola clandestina

di Redazione

Monteforte Irpino (AV). Nella giornata di ieri, nell’ambito di uno specifico servizio, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno tratto in arresto due 20enni irpini, l’uno pregiudicato e l’altro con numerosi precedenti di polizia e già sottoposto all’obbligo di firma presso la P.G., trovati in possesso di una pistola semiautomatica in ottimo stato di conservazione e risultata con matricola abrasa.

In particolare agli uomini del Nucleo Investigativo, che a seguito di recenti episodi delittuosi commessi con l’uso di armi da fuoco sia in occasione di furti che di rapine hanno intensificato i servizi preventivi in abiti civili affiancati ai servizi svolti dai colleghi in uniforme, non è sfuggito il passaggio di una vettura su cui viaggiavano i due “volti noti”, mentre si trovavano nel comune di Mercogliano, motivo per cui hanno deciso inizialmente di seguirla e successivamente, allorquando si sono resi conto che la vettura si dirigeva in zona montuosa e isolata, i sospetti si sono ancor più rafforzati.

In effetti seguendo la vettura e monitorando a distanza i due soggetti i militari si accorgevano che i due, avendo la disponibilità di un’arma da fuoco, esplodevano alcuni proiettili in una zona adibita a vero e proprio “poligono di tiro artigianale” collocando alcuni bersagli su dei bidoni e sul muro. Approfittando dell’effetto sorpresa i militari bloccavano la vettura con cui i due si stavano allontanando dal luogo rinvenendo l’arma nella cintola del conducente nonché bossoli e restante materiale di risulta dell’esercitazione a fuoco.

Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati inoltre rinvenuti e sequestrati ulteriori proiettili di vario calibro, sia per pistola che per fucile, un tirapugni, e due decoder utilizzati quale “cavallo di troia” per nascondere e trasportare le armi, mentre nei prossimi giorni sull’arma saranno effettuati ulteriori accertamenti per ricostruirne la provenienza.

Per i due si sono quindi aperte le porte del carcere, in attesa che la Procura della Repubblica di Avellino formuli nei loro confronti le formali accuse.

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