Napoli – In Campania, in maniera ricorrente con l’inizio del nuovo anno e in assenza del picco influenzale, le criticità strutturali del Sistema Salute emergono in tutta la loro drammaticità e sono oggetto, anche a seguito di eventi tragici, di articoli, di inchieste, di interventi autorevoli, di incontri istituzionali, senza che ciò produca effetti concreti sulla assistenza.
In questa situazione, il Cardarelli, che da sempre svolge un ruolo centrale nella rete della emergenza alla stregua del Santobono, è l’emblema di un sistema alla deriva dove il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione sta implodendo a causa dell’aumento di accessi al Pronto Soccorso, dell’aumento del numero di pazienti in barella in Osservazione Breve e in Medicina di Urgenza e delle difficoltà di trasferire i pazienti stabilizzati nei reparti di competenza per la patologia accertata.
L’aumento del numero di pazienti in barella al Pronto Soccorso e nelle Unità Operative afferenti al Dipartimento di Emergenza in attesa di ricovero per indisponibilità di posti letto, l’assenza di un percorso territoriale definito per le patologie tempo-dipendenti in emergenza che consenta al paziente di ricevere interventi appropriati nei tempi giusti nell’ospedale più attrezzato, la desertificazione della assistenza territoriale incapace di fornire risposte adeguate al bisogno di salute del cittadino, il vergognoso allungamento dei tempi delle liste di attesa e l’aumento della migrazione extra-regionale, sono la prova degli effetti devastanti prodotti dalle politiche di austerità attuate nel corso di questi anni e dello scollamento tra narrazione mediatica e realtà oggettiva dei fatti.
In Campania, dopo 9 anni di Piano di Rientro, i cittadini e i lavoratori della sanità sono sempre di più “ostaggio” della politica di razionamento delle risorse e di tagli indiscriminati che stanno pregiudicando il diritto alla salute, come certificato dalla incapacità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
Come sostiene la Cgil Fp Campania, riunitasi a Napoli, alla presenza segretario alla Sanità, Anna Canzanella, è necessario un cambio di paradigma per riqualificare il Sistema Salute, perché la sanità non è solo contabilità, ma è il risultato di scelte etiche e di una politica che sappia organizzare i servizi in modo da rispondere in maniera efficace alla domanda assistenziale dei cittadini garantendo il diritto alla salute.
La vera sfida è rappresentata dalla riorganizzazione in termini di efficacia del sistema attraverso la adozione di nuovi modelli organizzativi di assistenza e di lavoro che abbiano al centro il cittadino con la effettiva presa in carico dei suoi bisogni.
E’ necessario programmare interventi strutturali che consentano di governare risposte assistenziali appropriate ai bisogni di salute della popolazione, sostenute da investimenti tecnologici e strumentali, nonché da dotazioni organiche adeguate al bisogno assistenziale. E’ necessario stabilizzare i precari e sbloccare il turn over per garantire dotazioni organiche di personale adeguate ad assicurare la tenuta dei servizi ed anche il rispetto della normativa europea sull’orario di lavoro e sui riposi dei lavoratori del sistema sanitario nazionale. Bisogna riorganizzare le reti di emergenza tempo-dipendenti (cardiologica, cerebrovascolare, traumatologica) ed il Sistema di Emergenza Sanitaria con attivazione dei Dipartimenti Integrati, bisogna realizzare una rete regionale di emergenza pediatrica, comprensiva di Tin e punti nascita. Bisogna ridefinire un piano ospedaliero regionale con incremento dei posti letto per acuti, con riorganizzazione della rete delle eccellenze per rendere autosufficiente ciascun territorio e nel quale definire ruolo e funzioni dell’Ospedale del Mare.