Ambiente, Dongiacomo: “Non abbandoneremo i rioni periferici”

di Gabriella Ronza

San Marcellino – Si presentano come aderenti al progetto e non ancora “candidati” i membri del comitato politico “Sì può fare – La San Marcellino di tutti”.

Nato nel giugno del 2015 da un gruppo di persone avente la stessa idea di politica, il comitato, in vista delle elezioni che si terranno nei prossimi mesi, ha proposto come candidato sindaco l’ingegner Francesco Dongiacomo.

A grandi linee, è stata già presentata in precedenza (leggi qui) la prima bozza del programma elettorale che affronta vari punti: dalla gestione dei beni comunali alla questione giovani e assenza di uno spazio pubblico di informazione, dalla sanità all’aiuto ai disagiati e dalla novità dell’istituto del “Baratto amministrativo” alla problematica del dissesto ambientale. È proprio quest’ultimo punto che il comitato ritiene tra i più importanti.

“Durante l’ultima presentazione – dichiara Dongiacomo – abbiamo già trattato dei vari punti del nostro programma, ma è proprio quello sull’ambiente che abbiamo preso particolarmente a cuore”.

Ecco che, sui vari argomenti, intervengono volti nuovi: sostenitori, studenti e attivisti connessi al mondo dell’imprenditoria. Il primo a entrare in merito è l’avvocato Carlo Carbone, coordinatore della sede: “Io parto da un principio base comunitario che è quello dello Sviluppo Sostenibile, inteso a migliorare la qualità della vita del cittadino. Fatta questa premessa, voglio trattare dei punti essenziali. Allora, innanzitutto, si deve ripristinare l’isola ecologica, in quanto i cittadini trovano enormi difficoltà per lo smaltimento di rifiuti ingombranti. Creare delle postazioni fisse in più punti del territorio comunale al fine di agevolare i cittadini nella raccolta dei rifiuti nei vari contenitori distinti in plastica, vetro, alluminio ecc. e una delle nostre priorità essenziali sarebbe quella di acquistare, con fondi comunitari o regionali, delle compostiere che potrebbero essere consegnate ai cittadini in comodato d’uso gratuito. Specifico: per cittadini che hanno un giardino superiore ai 25 metri quadri o quanto meno intorno ai 25 metri quadri. Questo servirebbe a trasformare il rifiuto umido (equivalente ad almeno 1/3 del totale dei rifiuti) in compost per il proprio giardino, grazie alla decomposizione aerobica con la presenza di ossigeno. Tutti i cittadini che usufruiranno di questa compostiera saranno sgravati dalla Tari di una percentuale all’incirca pari al 10-20 %. Questo al fine di incentivare e di far comprendere a tutti che differenziare la spazzatura è importante, in primis, per la salute nostra e dei nostri figli”.

“E non finisce qua – si ‘intromette’ Dongiacomo – infatti, grazie ad alcuni fonti regionali sarà istallato un sistema di videosorveglianza mobile e fissa in alcune strade della periferia, teatro di continui sversamenti di rifiuti speciali, al fine di evitare questa barbarica pratica”.

“Inoltre, – riprende forte Carbone – istituiremo un corpo di guardie ambientali proprio per il controllo del territorio. Si potrebbe attingere, al riguardo, dai lavoratori socialmente utili o da una squadra di persone volontarie che intendono aderire a questa nostra iniziativa e che hanno a cuore le sorti del territorio in cui vivono. Oltre a queste azioni più dirette, saremo anche attenti alle istituzioni, intraprendendo delle collaborazioni soprattutto col mondo della scuola”.

“Giusto! – interviene la professoressa Carmen Laudante – Noi vorremmo, infatti, organizzare degli incontri nelle scuole primarie e secondarie per dimostrare ai ragazzi che il rifiuto ha anche un’altra vita. Non muore nelle discariche, non muore nell’inceneritore, ma può anche essere utilizzato in maniera diversa. Ricordo, a tal proposito, le cosiddette tre erre: ricicla, riutilizza e riusa. Vogliamo disporre per i ragazzi una serie di giochi interattivi che riguardano l’insegnamento della raccolta differenziata con allegati questionari da portare anche a casa, in modo che le famiglie possano, assieme ai più piccoli, capire cosa fare con il rifiuto. Dedicheremo dei giorni anche alle lezioni pratiche e tecniche, ovviamente con l’ausilio di esperti del settore. Fondamentale sarà la collaborazione con il Wwf. Vogliamo, infatti, creare una pagina Facebook del comune in collaborazione con il WWF della nostra provincia. Dobbiamo agire, essere attivi nel campo ambientale proprio per regalare uno splendido futuro ai nostri figli, cittadini di domani”.

“Un futuro che ci hanno negato dal punto di vista ambientale – dichiara Antonio Santonicola, referente del rione Santa Croce – soprattutto nella zona in cui abito. È stata una zona, a mio avviso, da sempre dimenticata rispetto alla San Marcellino centrale. I problemi sono tantissimi, in primis il servizio di illuminazione pubblica che viene a mancare in diverse strade. E poi, riallacciandomi ai discorsi degli altri, sulla questione rifiuti, vorrei far presente il caso di una strada che allaccia i due rioni (Campo Mauro – Santa Croce) che è nelle vicinanze di una scuola. Quella strada è piena di rifiuti. Si vedono continuamente madri a piedi andare a prendere i bambini tra cattivi odori e sacchetti di spazzatura. È una vergogna! Quando poi magari la strada viene ripulita, sa cosa succede? Degli incivili sversano altri rifiuti, un ciclo senza fine, per non contare le buche. Credo che saranno istallate telecamere soprattutto in quella zona perché fortemente martoriata”.

Sulla questione rioni Santa Croce e Campo Mauro, il candidato sindaco si sente tirato in causa. “Vorrei fare un monito, consentitemelo. – dichiara Dongiacomo – Chi abita da quel lato spesso ci accusa di trattarli da cittadini di serie B. Assolutamente no e non lo diciamo solamente ogni cinque anni. Mio padre, che è stato sindaco, ha avuto particolarmente a cuore quelle zone, ma da un po’ di tempo, diciamo che quei cittadini non hanno saputo ben scegliere i propri riferimenti”.

Quando, chiedendo chiarimenti, lanciamo una metafora calcistica sulla scelta da parte di questi cittadini di un “tecnico per la serie B”, i membri del comitato fanno un cenno di consenso. “Hanno avuto un vicesindaco, un assessore, – continua Dongiacomo – per circa dieci anni. Io non credo che abbia fatto qualche cosa per i rioni, eppure è stato votatissimo anche la seconda volta, nonostante i suoi primi cinque anni siano stati un vero fallimento. Quindi, voglio dire, attenzione a chi scegliete!”.

L’avvocato Generoso Tessitore entra nella discussione e promette di sintetizzare la questione in poche parole: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.  “Per dieci anni i rioni – aggiunge – sono stati abbandonati è vero, però la colpa è di chi ci abita perché hanno scelto male i canditati. Mi appello a loro: Voi cittadini dei rioni dovete votare professionisti che possano tutelare effettivamente gli interessi della vostra zona. La nostra lista vi offre questo, persone che provengono proprio da lì e che vogliono solo salvaguardare gli interessi del luogo in cui abitano”.

A concludere è Dongiacomo: “Ci dipingono come una lista di inesperti poiché giovani. È vero siamo persone giovani, la nostra media di età è di 35 anni, ma non siamo da confondere coi giovani che si sono presentati dieci anni fa. Noi siamo un gruppo di professionisti, c’è un pool di avvocati ad esempio, ingegneri, commercialisti, professori, imprenditori, tutto ciò che serve per amministrare un ente, il comune, che si compone di molteplici parti e settori. Faremo del nostro meglio, attingendo alle nostre conoscenze di lavoratori, per riassestare il comune. È una promessa!”.

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