Carinaro – Lago Patria, Domiziana, Mazzoni e bufale per affinità territoriali li lasciamo a chi è nato da quelle parti. Resto alquanto esterrefatto delle dichiarazioni rilasciate e fatte pubblicare qualche ora fa dalla signora Dell’Aprovitola, da quasi due anni sindaco di Carinaro, a riguardo di una domanda sollevata da alcuni cittadini e evidenziata dal sottoscritto sul social network.
Premesso che il diritto all’informazione non solo è sancito dalla Costituzione Italiana ma, nel nostro caso, la vicenda è nata da una semplice domanda che veniva fatta sulla mancata presenza della pensilina al di fuori della casa comunale, visto e considerato che i lavori sembravano terminati (si è scoperto solo giovedì 18 febbraio allorquando mi sono recato di prima mattina dal responsabile dell’Utc che molto garbatamente mi ha edotto della situazione), e che ancora non si vedeva l’ombra della stessa pensilina.
Mi dite voi che motivo c’era di sollevare tante bassezze e vomitare (come è suo solito) tante fandonie sul sottoscritto?
Andiamo con ordine: Dell’Aprovitola non ha mai digerito la mia socialità e il mio continuo stare con la gente. E’ noto a tutti, poi, che ho realizzato un gruppo su Facebook di ben 2200 persone a contrario del suo che ne conta 6/700: è mal digerito.
Ma tirare in ballo persone che hanno fatto quel lavoro nel 2006 è davvero insensato. La smemorata donna dovrebbe sapere che i lavori furono aggiudicati in esecuzione alla delibera di Giunta numero 161 del 28 dicebre 2006 per l’importo complessivo di 20.000 euro dalla ditta Dalia costruzioni, della famiglia di mia moglie, con una regolare gara tanto che la somma diminuita a 18.645,63 euro, iva compresa, con un ribasso a base d’asta del 4%, non come oggi dove la sua amministrazione aggiudica le gare quasi solo con un sistema diverso: a proposito il massimo ribasso non le piace proprio?).
Il ribasso fu il migliore e solo per questo motivo se l’aggiudicò, poi, se voleva insinuare altro, le ricordo che il sottoscritto non era nell’amministrazione e quindi ha sbagliato bersaglio.
Quanto alla rimozione dell’esistente pensilina rientrava nella delibera di Giunta numero 135 del 20.12.2012, il cui atto deliberativo fu approvato dall’allora assessore Dell’Aprovitola in quanto presente nella Giunta Masi, come si evince dagli atti. Quindi, se c’è stato uno che doveva sapere, cara signora, in quanto membro votante e deliberante, era sempre lei, oppure dobbiamo dare atto a quanto si diceva tra la gente: “Tant fa tutt Mario Masi e non sapn manch chell che firmn?”.
Non ci voglio credere! Ma è così! Le confesso che non volevo nemmeno dare questa risposta ma visto il livello a cui è scesa (e a cui spesso approda) mi sono soffermato non tanto per le fandonie che ha scritto ma per rispetto dei tantissimi cittadini di Carinaro che credono in me, nel servizio che svolgo gratuitamente, al contrario suo, e che non permetterò mai a nessuno di offendere o di burlare a modo di comari o da provette lavandaie che il sottoscritto darebbe “notiziola sui matrimoni, i funerali, gli anniversari o sui santi, non si va da nessuna parte. Nemmeno in paradiso”.
Le posso solo rispondere: Si vergogni! Mi avevano avvisato (qualcuno che ha frequentato) della sua spiccata cattiveria e non passa giorno che me ne sto rendendo conto sempre di più. Le ripeto, la Domiziana, il lago Patria, i Mazzoni e le tanto amate bufale per attinenza territoriale le lascio a lei. Devo convenire su quello che dichiarò Raffaele Cantone: “Le persone ‘perbene’, oneste e con senso civico non riescono a fare carriera all’interno della pubblica amministrazione”.
A proposito del giudice Cantone, che proprio di recente ha bocciato un bando del Comune di Carinaro su cui lei avrebbe dovuto vigilare, non crede che sia arrivato il tempo di fare chiarezza? Queste sono le cose che interessano i carinaresi, cose gravissime, ma che colpa ho io se lei su queste cose preferisce sempre tacere?
Il capogruppo di “Uniti per Cambiare”, Giuseppe Barbato