Elezioni Aversa, Di Lella: “Si fanno nomi per effetto di perbenismo. Ma le capacità?”

di Nicola Rosselli

Aversa – Non conferma di voler scendere in campo, ma parla da persona che freme per cercare di risolvere i problemi che attanagliano Aversa. Il suo nome, nei giorni scorsi, è stato ipotizzato da alcuni quale quello del candidato a sindaco che vorrebbe calare sul tavolo Fratelli d’Italia. Ad Antonio di Lella, imprenditore noto in città anche per il suo impegno civico, abbiamo chiesto se intende essere della partita e su quale versante.

“Guardi, – ha esordito l’ideatore del centro commerciale Medì – prima di risponderle, trovo doverosa una premessa: come aversano mi interesso delle sorti politiche della mia città e, sebbene nel passato ho avuto ruoli attivi nelle file di Forza Italia, oggi considero le mie posizioni molto più aperte anche perché la crisi delle ideologie e, in particolare, dei partiti ideologizzati, ha reso meno nette le differenze. Questo è tanto più vero a livello locale dove il compito dell’amministratore è “semplicemente” quello di garantire migliori condizioni di vivibilità quotidiana”.

Sì, tutto bene, ma non ha ancora risposto: sarà della partita? “Trovo che oggi la politica, specialmente quella locale, abbia perso completamente il senso della misura. Mi spiego meglio: troppi personaggi, legati alle vecchie logiche di partito, non hanno altro obbiettivo che quello di non lasciare la comoda poltrona! Credo di parlare a nome di tanti che, stanchi di vedere e sentire sempre gli stessi nomi da oltre trent’anni, abbiano maturato nel tempo un vero e proprio sentimento di disgusto nei confronti di chi continua a pensare solo ai propri interessi personali, foraggiando clientele quando non mettendo in pratica vere e proprie illegalità”.

Lei continua a non ripondere…..rispondendo. Ma, continui, il suo discorso è interessante. “Se provassimo a fare un gioco e tentare di reperire pagine di giornali dell’inizio anni novanta, vedremmo che oggi come allora vengono presentate le medesime proposte per la riqualificazione del territorio irrealizzabili e demagogiche (Maddalena, Texas etc.) dimenticando programmi meno ambiziosi, ma, comunque, perseguibili. Mi piacerebbe provare a proporre piuttosto qualcosa di realizzabile, che tenga conto del vivere quotidiano; semplicemente dello sviluppo culturale ed economico della nostra città!”

La sua soluzione? “Il mio auspicio, nonché quello di tanti che con me condividono l’imbarazzo di vedersi amministrati con una tale incompetenza, è che chiunque sarà chiamato ad amministrare una città complessa come Aversa possa e debba anteporre alle proprie velleità l’amore per la Città per poi essere giudicato alla fine del proprio operato”.

Per fare questo è necessaria la società civile? “La politica, specialmente locale, non è altro che il riunirsi di comitati d’affari! Alcuni personaggi, legati alle vecchie logiche politiche di partito, non hanno ancora capito che devono mettersi da parte. Siamo stanchi di vedere e sentire sempre gli stessi nomi da oltre trent’anni. In noi c’è rabbia per come sono state condotte le cose in Italia e specialmente ad Aversa! E’ mai possibile che i nomi paventati nel rivestire un ruolo così importante quale sindaco, della nostra città, siano sempre i soliti noti? E’ così facile fare il sindaco? Ancora una volta si indicano nomi per creare effetto di perbenismo ma senza tener conto delle capacità e delle esperienze professionali da mettere in campo per il conseguimento dei risultati di una buona amministrazione. Ancora oggi vediamo dei salti repentini da destra a sinistra legati solo ed esclusivamente ad interessi personali per aver visibilità o per accaparrarsi una candidatura trascurando le esigenze della propria città”.

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