Il filosofo Michele Prospero ad Aversa

di Redazione

Aversa – Sarà ad Aversa venerdì 26 febbraio prossimo, alle ore 18,30, presso la libreria sociale “Il Dono” (piazzetta Don Giuseppe Diana – adiacente al palazzo comunale), il filosofo e politologo romano Michele Prospero, saggista, editorialista nonché docente di Filosofia del Diritto presso l’Università La Sapienza di Roma.

L’occasione è offerta dalla presentazione del suo ultimo saggio dal titolo “Il nuovismo realizzato. L’antipolitica dalla Bolognina alla Leopolda”, opera di grande successo che sta facendo molto discutere in campo nazionale.

L’evento è proposto dal Labouratorio Germinal, neo-associazione culturale promossa da Mario Francese, in collaborazione col Network per il Socialismo Europeo.

Ad affiancare Francese nell’introduzione ci saranno Giovanni Cerchia, docente di Storia Contemporanea presso l’Università del Molise, e Raffaele Ferrara, avvocato giuslavorista e membro della Consulta giuridica nazionale della Fiom-Cgil.

Il “nuovismo”, su cui è incentrato il libro di Prospero, non è altro che l’esaltazione acritica del nuovo, delle novità e del cambiamento, ovvero il “filo rosso” che lega le vicende politico-culturali italiane degli ultimi vent’anni: dalla dissoluzione della Sinistra a Berlusconi, dall’antipolitica grillina al trionfo del renzismo.

Con una “filosofia politica del presente”, Prospero propone, dunque, una lettura controcorrente dei processi di crisi della Seconda Repubblica, analizzandone cause e conseguenze dell’inevitabile declino del nostro sistema politico.

Michele Prospero, oltre al ricordato impegno accademico presso l’Università La Sapienza di Roma ed alla attività editoriale come saggista e collaboratore di prestigiose riviste scientifiche e quotidiani (tra i quali “il Manifesto” e “l’Unità”) dove esprime analisi principalmente rivolte al sistema istituzionale italiano ed al pensiero politico della Sinistra, è noto anche come uno dei maggiori esperti europei delle teorie del filosofo e giurista austriaco Hans Kelsen, nonché come protagonista di una recente ed accesa polemica sulla “democrazia diretta” ingaggiata col giornalista Marco Travaglio e culminata in una delle puntate della trasmissione “Otto e mezzo” condotta da Lilli Gruber.

 

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