Aversa – L’esclusione dell’ex assessore Guido Rossi dalle primarie della coalizione di centrosinistra non sarebbe uno scandalo ma una scelta doverosa, giustificata dal regolamento delle primarie stesse che prevede la presentazione di almeno 400 firme a sostegno di una candidatura ma anche che il candidato sia iscritto o elettore di uno dei partiti della coalizione del centrosinistra.
Nel caso di Rossi era evidente la sua appartenenza al centrodestra, avendo fatto parte della giunta di centrodestra che ha guidato la città fino a pochi mesi fa e non essendo, almeno al momento, iscritto ad alcun partito della coalizione.
Quanto alla mancata informazione della non accettazione della candidatura lamentata dall’ex assessore va ricordato che, a termini di regolamento, la comunicazione non era dovuta essendo fissato dall’articolo 2, comma 4, punto f, del regolamento delle primarie, solo quella dei candidati ammessi, pubblicata regolarmente sulla pagina Facebook del Partito Democratico entro le ore 18 di lunedì 8 febbraio.
Circa una presunta anomalia legata ai tempi della comunicazione ricevuta con un sms da Rossi pochi minuti dopo le ore 12 sempre di lunedì e la pubblicazione ufficiale su Facebook dei candidati ammessi che sarebbe dovuta avvenire dopo una riunione del Comitato di valutazione delle candidature, composto da Carmine Esposito, presidente, Fulvio Cascella, Cesario Villano e Giuseppe Altieri, prevista per le ore 18 di lunedì, va ricordato, stando a quanto riferito da addetti ai lavori, che la riunione fissata per quella data era stata anticipata su richiesta di uno dei componenti della commissione alle ore 20 della domenica.
Di conseguenza, la valutazione delle candidature si sarebbe conclusa a serata inoltrata. Da qui la comunicazione di cortesia trasmessa all’ex assessore con sms dopo le ore 2 del giorno seguente, al quale avrebbe fatto seguito un telegramma, e la pubblicazione dei nomi dei candidati ammessi sulla pagina Facebook del Partito Democratico.
Quindi, nessun inganno, nessun complotto, nessuna irregolarità, nessuna anomalia. L’unica anomalia è quella verificatasi da parte del parlamentare Gennaro Oliviero, esponente del Pd, che ha appoggiato la candidatura di Rossi che ha operato in maniera inequivocabile nel centrodestra e la cui simpatia per il centrosinistra non era possibile verificare dal momento che accettare la dichiarazione dell’ex assessore di essere stato elettore del Pd sarebbe stato non dimostrabile ma solo un fatto di fiducia.
Appare ingiustificata, a questo punto, la protesta fatta dal esponente del Pd Raffaele Di Lauro che oltre a non congratularsi con il comitato per aver evitato la possibile “l’infiltrazione” di elementi del centrodestra alle primarie del Pd, che ne avrebbe falsato il risultato, addirittura chiede le dimissioni del segretario e del presidente della sezione cittadina del partito, Carmine Esposito ed Elena Caterino. Se il Partito Democratico e il centrosinistra intendono dare un segnale di cambiamento la scelta di escludere Rossi era dovuta.