Affittopoli a Napoli, uno su due paga: giungla di favori e privilegi

di Redazione

Napoli – Una percentuale di riscossione del canone vicina al 48 per cento. Una bollettazione annua pari a 32 milioni di euro, che assicura alle casse di Napoli meno di 16 milioni. Ancora, 88 milioni di euro di crediti non riscossi, che affondano le radici in antichi privilegi e logiche clientelari.

Il bilancio degli immobili comunali dati in locazione è decisamente in rosso. Su 307 unità immobiliari spesso concesse in comodato d’uso a titolo gratuito o a canoni irrisori, spiccano 31 sedi destinate ad associazioni politiche, e 17 locali di proprietà pubblica dove trovano sistemazione partiti che coprono l’intero arco costituzionale. Per chi ne gode si tratta senz’altro di sistemazioni di favore. Ma tutto questo costa ai napoletani 1 milione e 300mila euro, a causa di un tasso di morosità diffuso e consistente.

Il sindaco Luigi de Magistris, però, va oltre: “Capisco che c’è la titolite ma a Napoli ‘affittopoli’, abusivismo, clientele e violazione di norme c’erano, ci sono state e le abbiamo trovate. La prima anomalia trovata, all’inizio dell’insediamento, riguardava l’intera gestione del patrimonio immobiliare, che era affidata a un soggetto terzo. È stato fatto un lavoro importante, difficile, lungo. C’è ancora da fare da migliorare ma oggi siamo in condizioni di poter dire che non esiste ‘affittopoli”.

“Stiamo mettendo a norma – ha aggiunto – tutte le situazioni che prima non lo erano. Facciamo un distinguo tra edilizia popolare e persone in difficoltà. Stiamo facendo un lavoro molto serio che ormai è quasi al traguardo. Alcuni alloggi del comune di Napoli si trovano in zone belle della città, ma il prezzo pop è giustificato dal fatto che sono affidati a fasce popolare della nostra città”.

Il numero uno di Palazzo San Giacomo ha annunciato che tra qualche giorno “ci sarà una delibera di giunta che riepilogherà lo stato dell’arte. Stiamo facendo dei distinguo tra edilizia popolare, stato di necessità, associazioni culturali che non fanno uso privatistico del bene pubblico, ma un uso sociale corretto”. Rispetto alla questione di canoni di locazione molto bassi in zone di particolare pregio, de Magistris ha sottolineato che “alcune situazioni apparentemente possono sembrare anomale, ma quando si vanno a scandagliare non lo sono perché il prezzo popolare è giustificato dal fatto che le abitazioni sono affidate a fasce povere. Un luogo bello – ha proseguito – non appartiene solo ai ricchi”.

Per de Magistris importante è stata anche la procedura di Napoli Servizi (la società che ha inviato la richiesta di pagare per il condono edilizio anche a chi già da anni era in regola): “Quello che è accaduto a inizio anno e che ha creato un po’ di confusione in città è stato importante. Chi è in regola non ha nulla da temere, chi invece pagava al camorristica di zona o al politicante che lo proteggeva, pagherà al comune”.

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