Roma – Operazione congiunta di Guardia di finanza e polizia, all’alba di martedì, a Roma, contro le infiltrazioni della camorra nel mercato ortofrutticolo della Capitale che ha visto l’arresto di otto esponenti del clan Moccia di Afragola (Napoli).
Catturato anche il boss Alessandro Giannelli, sull’autostrada A1, durante un cambio di auto nella sua fuga verso Roma.
Le accuse nei loro confronti sono varie, dall’intestazione fittizia di beni alle lesioni personali e le minacce, reati ai quali si aggiunge l’aggravante di aver favorito l’organizzazione camorristica. Gli otto avrebbero fatto parte di una rete criminale che operava a Roma nel settore ortofrutticolo e delle mozzarelle.
Sequestrati beni per un valore di un milione di euro, tra alberghi ed esercizi commerciali ad Afragola e Roma. Nella Capitale gli investigatori hanno rintracciato una gelateria in via Milano e un albergo nel centro storico.
L’inchiesta della squadra Mobile e del Gico della polizia tributaria è stata coordinata dall’aggiunto della Dda capitolina, Michele Prestipino.
La svolta è arrivata quando sono state intercettate alcune conversazioni fra Gennaro e Pasqua Moccia, in una delle quali si sente dire ad esempio: “Addirittura Gigino sta vedendo di comprarsi un albergo a piazza di Spagna”. Fondamentali anche le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Salvatore Scufuto, ascoltate ai primi di dicembre scorso. Il pentito ha permesso di ricostruire le modalità operative del clan sul territorio, alcune estorsioni e un rapimento commesso nell’interesse dei Moccia. A detta del collaboratore per effettuare alcuni lavori nell’albergo in questione il clan aveva speso 5 miliardi di vecchie lire.
Il boss Giannelli è invece stato catturato dai carabinieri di Napoli (guarda la foto). Il suo gruppo è attivo nel quartiere di Cavalleggeri, zona Ovest di Napoli dove nelle ultime settimane ci sono efferati omicidi e sparatorie. Era latitante dalla fine del 2015, quando si era sottratto agli obblighi della sorveglianza speciale. Quando lo hanno arrestato il boss stava scappando verso la Capitale: i carabinieri, che lo stavano sorvegliando a distanza, hanno assistito ad un rapido cambio di auto in autostrada. Mentre riprendeva la marcia verso Roma, tuttavia, i militari sono riusciti a circondarlo: vedendosi intrappolato, Giannelli ha deciso di arrendersi. Erano in possesso di 5mila euro in contanti e documenti falsi.