Padova – La Guardia di Finanza di Padova ha concluso un’operazione di servizio nel settore della contraffazione ed alterazione di prodotti alimentari e della frode in commercio, sequestrando 9.200 bottiglie di vino, 40mila etichette e 4.200 scatole, tutte recanti indebitamente il marchio dello champagne “Moet & Chandon”. La vendita delle sole bottiglie rinvenute avrebbe fruttato all’organizzazione un introito di circa 350mila euro; importo destinato a lievitare ad oltre 1,8 milioni di euro se si considerano le decine di migliaia di etichette pronte all’uso.
Denunciati otto soggetti e sequestrati anche una cuffiettatrice e una etichettatrice, macchinari necessari per confezionare a regola d’arte le bottiglie, così da trarre in inganno il consumatore.
L’indagine trae origine da un controllo effettuato dai finanzieri del Gruppo di Padova presso un esercizio commerciale della provincia all’interno del quale, tra l’altro, si è posta l’attenzione sull’etichetta di una bottiglia di champagne priva del lotto di fabbricazione. Partendo da quel dettaglio e dopo una intensa attività investigativa concretizzatasi in appostamenti e pedinamenti stradali, le Fiamme Gialle hanno localizzato un capannone in aperta campagna, al confine tra i comuni di Selvazzano ed Abano Terme, in provincia di Padova, adibito a laboratorio clandestino, nel quale venivano apposte etichette contraffatte di champagne del noto marchio “Moet & Chandon” su bottiglie contenenti un semplice vino da pasto spumantizzato.
All’atto dell’intervento, eseguito poco prima delle ultime festività natalizie, nel capannone erano presenti otto persone, di cui alcune di origine Sinti, gravate da numerosi precedenti penali, intente a confezionare ed inscatolare le bottiglie di vino. Il finto champagne sarebbe poi finito sulle tavole degli ignari consumatori, italiani e non solo.
Successivamente sono state eseguite alcune perquisizioni domiciliari delegate dalla Procura della Repubblica di Padova, che hanno portato al sequestro di documentazione ritenuta interessante dagli investigatori.
L’analisi del prodotto vinoso sequestrato, effettuata dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane, ha accertato la genuinità del prodotto, che è stato classificato come “vino bianco spumante” con un titolo alcolometrico di 11,62.
Una volta accertata la genuinità del vino, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno donato le bottiglie sequestrate, dopo l’asportazione di tutte le etichette e segni distintivi del marchio contraffatto, ad alcune associazioni che operano nel Veneto.
Si tratta, secondo gli operatori del settore, di uno dei più ingenti sequestri di champagne con marchio contraffatto eseguiti in Europa. Le indagini, tuttora in corso, tendono ora ad accertare la provenienza del vino e dei materiali sequestrati.