Napoli – Era scomparso lo scorso 5 febbraio, Vincenzo Amendola, appena 18 anni: il suo corpo è stato ritrovato senza vita venerdì mattina.
Un atroce delitto a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio: il corpo era seppellito in un terreno agricolo in viale 2 Giugno, in una zona utilizzata come fattoria. Si tratta di un luogo impervio ma non lontano dalla zona di Taverna del ferro, dove si trova tra l’altro l’istituto Cavalcati e la sede della Municipalità.
Sul posto, la polizia. Dai primi accertamenti è emerso che il ragazzo è stato ucciso con almeno due colpi di pistola alla testa. Naturalmente, è necessario attendere l’esito dell’autopsia per saperne di più. Indagano gli agenti della squadra mobile e del commissariato di San Giovanni con il primo dirigente De Rosa.
“Aiutateci a ritrovarlo”, è l’appello che avevano lanciato Giuseppe Amendola e Anna Rinaldi, il papà e la mamma di Vincenzo, residenti nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, nella zona soprannominata “Bronx”. Al momento della scomparsa, il ragazzo indossava un lupetto color fango, dei pantaloni beige, un cardigan di colore blu con cappuccio e scarpe da ginnastica.
Sull’avambraccio destro, un tatuaggio che raffigura una carpa giapponese con la scritta “Elena”. La sua andatura era claudicante a causa di un incidente avuto in passato. I genitori avevano spiegato che il ragazzo era uscito di casa verso la mezzanotte di giovedì, 4 febbraio, come di solito usava fare rientrando al mattino seguente. Venerdì, 5 febbraio, invece, Vincenzo non aveva fatto più rientro a casa e da allora nessuno lo aveva più visto.