Napoli – Milano, sede di corte d’Appello: è lì che quest’anno si esaminano gli elaborati dei candidati di Napoli alla professione di avvocato.
Alla quarta settimana di correzione, come riportato da alcuni quotidiani, il 20 per cento degli elaborati risulterebbe copiato.
Il 15, 16 e 17 dicembre scorso circa 6mila aspiranti avvocato si presentano alla Mostra d’Oltremare. Tre le prove: un parere in tema di Diritto civile; uno in Penale, il terzo è un atto a scelta fra Civile, Penale e Amministrativo. Le correzioni cominciano il primo di febbraio. Al lavoro 15 sottocommissioni da 10 membri ciascuna.
Ed ecco la scoperta. “Una buona parte dei compiti consegnati era copiata. Non parliamo di ispirazione, ma di una copiatura furibonda. Parola per parola, virgola su virgola. Alcuni temi erano evidentemente uguali fra loro, e questo tutto sommato è comprensibile, ma la stragrande maggioranza dei testi era stato preso da un sito che ha pubblicato le tracce e poi le soluzioni”.
Si scopre poi che quel sito è un portale come tanti, pronto probabilmente alla soffiata. Ma dal web al foglio di protocollo come sarebbero arrivate? “I candidati hanno utilizzato i cellulari di ultima generazione per collegarsi al web e scaricare le soluzioni”.
Intanto, è stato allertato l’ispettore ministeriale – uno per ogni sessione di verifica – e messo a verbale le irregolarità riscontrate. Cosa potrebbe accadere? Il blocco dell’esame in attesa di verifiche: l’annullamento, addirittura, dell’intero concorso.
Ma il presidente della Commissione smentisce: su 24 annullamenti solo uno riguardava un caso di copia. Un dato assai lontano dai 1200 riportati dalla stampa.