Ankara – Dopo il tentativo di trovare un accordo per il cessate il fuoco e per garantire l’accesso degli aiuti militari, la questione Siria sembra essere giunta a un punto di non ritorno. Il governo di Damasco e l’opposizione non hanno accettato l’intesa del Gruppo di sostegno e ora la Turchia dice che affiancherà l’Arabia Saudita in un’operazione anti-Isis di terra in Siria.
Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, secondo quanto riporta Zaman, ha affermato che “serve una strategia ampia. Se sarà adottata, noi come Turchia e Arabia Saudita potremo unirci in un’offensiva di terra”. La conferma dell’intesa con Riad per contrastare l’Isis da parte del ministro turco è arrivata mentre era in viaggio per Monaco, dove parteciperà alla conferenza sulla sicurezza.
“Abbiamo dichiarato – ha affermato Cavusoglu – che Turchia e Arabia Saudita, tutti noi, possiamo prendere parte a un’operazione di terra. Dicono che la Turchia non abbia la volontà di lottare contro Daesh, però le proposte più concrete le abbiamo fatte noi”. Secondo i quotidiani turchi Milliyet e Yeni Safak, Cavusoglu ha ipotizzato che le truppe saudite possano entrare in Siria passando dal territorio turco. “Questo è un desiderio – ha aggiunto -, non c’è niente di pianificato”.
Intanto, scambio di accuse a distanza invece tra Russia e Usa. “Se il presidente siriano Assad non terrà fede agli impegni presi e l’Iran e la Russia non lo obbligheranno a fare quanto hanno promesso, la comunità internazionale non starà certamente ferma a guardare. – avverte il segretario di Stato Usa John Kerry in un’intervista a Orient Tv di Dubati – E’ possibile che ci saranno truppe di terra aggiuntive”.
“Se gli Usa fanno retromarcia sulla Siria si assumono una responsabilità colossale”. Parole pesanti quelle del ministro degli Esteri russo, Serghey Lavrov, sulla polveriera Damasco. Se non saranno istituite linee di comunicazione “oneste” e stabili, avverte, su base “giornaliera, se non ora per ora” tra l’apparato militare russo e quello Usa, gli accordi sul cessate il fuoco in Siria e sull’assistenza umanitaria “non potranno essere messi in pratica”.