All’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe, coadiuvati anche nella fase delle indagini dai Carabinieri della Compagnia di Napoli Stella, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di tre persone, indagate a vario titolo per detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata e esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico.
Si tratta di: Salvatore Cacace, 26 anni; Fabio Rivieccio, 25; e Antonio Napoletano, 19; tutti di Napoli, l’ultimo ritenuto esponente del clan Sibillo-Giuliano di Napoli.
L’indagine, condotta attraverso servizi di osservazione, esame delle vittime e delle persone informate sui fatti, analisi delle riprese della videosorveglianza, ha consentito di ricostruire i fatti accaduti nella notte dell’11 ottobre 2015 presso la discoteca “Millenium” sita a Villa Literno, nel Casertano.
I Carabinieri di Casal di Principe erano intervenuti nella discoteca a seguito della segnalazione dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
Dalle prime dichiarazioni assunte sul posto e dall’esame delle riprese della video sorveglianza, emergeva che alcuni ragazzi, a seguito di una lite sorta per futili motivi, avevano esploso diversi colpi in aria e ad altezza uomo con una pistola, nascosta nella Smart con la quale si erano recati alla discoteca.
I tre indagati erano giunti alla “Millennium” intorno alle due del mattino: circa un’ora dopo uno di loro raggiungeva la cassa del locale mentre un altro si dirigeva nel parcheggio, dove recuperava dall’abitacolo della Smart la pistola con la quale ritornavano all’interno del locale.
Dopo aver percosso alcune persone dello staff, uno degli indagati, minacciava il proprietario puntandogli l’arma al volto, esplodeva due colpi all’interno della discoteca ad altezza uomo e, tornato all’esterno, esplodeva ancora altri colpi in aria, per poi fuggire a bordo di altra autovettura.
Si è pervenuti all’identificazione dei tre soggetti coinvolti grazie: agli accertamenti sulla Smart; agli accertamenti tramite le banche dati in uso alle forze di polizia e alla comparazione delle foto estrapolate dalle immagini di videosorveglianza; ad un’accurata attività info-investigativa, condotta con l’importante contributo della Compagnia di Napoli Stella, competente sui quartieri di San Carlo Arena ed Arenaccia, da cui gli indagati provengono, che permetteva di identificare il giovane, ritenuto autore responsabile dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco e, per altro, considerato dagli investigatori esponente di spicco del Clan Sibillo-Giuliano di Napoli.
Tale identificazione veniva poi rafforzata dalla comparazione dei tatuaggi della persona ripresa dalle telecamere di videosorveglianza della discoteca con quelli dell’indagato, effettuata, sia dalla polizia giudiziaria che da Consulente Tecnico nominato dal Pubblico Ministero titolare delle indagini, a seguito di ispezione personale, operata a tale scopo in carcere, ove lo stesso si trovava per essere stato arrestato – solo cinque giorni dopo i fatti avvenuti a Villa Literno – per detenzione di un fucile a canne mozze.