Washington – Mentre si attendono spiegazioni dagli Stati Uniti in merito alla fuga di notizie avvenuta mercoledì secondo cui l’ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, è stato spiato dai servizi segreti americani, Obama ha varato una nuova legge in merito alle intercettazioni telefoniche.
Il presidente, allo scadere del suo mandato, ha varato il “Judicial Redress Act”, che garantisce la privacy dei cittadini dei Paesi alleati.
A giugno dell’anno scorso il presidente Usa aveva già firmato il “Freedom Act”, legge che sostituisce il “Patriot Act”, voluto da Bush all’indomani dell’11 settembre, che consentiva di intercettare qualunque tipo di comunicazione fra cittadini Usa e stranieri.
Con le nuove misure le compagnie telefoniche continueranno a raccogliere i metadati ma questi non saranno girati alle agenzie governative se non su esplicita richiesta del governo, autorizzata dal tribunale. Con la nuova legge, i Paesi alleati ottengono gli stessi diritti dei cittadini statunitensi in tema di privacy. Di fatto la norma consente ai cittadini stranieri il diritto di contestare l’uso improprio dei dati personali nei tribunali americani.
A condurre alla stesura della nuova legge gli scandali che hanno visto l’America “violatrice” di privacy nei casi di Edward Snowden, ex analista di Nsa e Cia, e di “Wikileaks” in cui sono stati spiati almeno 35 leader mondiali, da Francois Hollande ad Angela Merkel, da Ehud Olmert a Ban Ki-moon.