Trapani – Arrestato, dopo una colluttazione con i carabinieri, uno dei due rapinatori del colpo che era stato messo a segno la scorsa sera da due balordi in una tabaccheria nelle vicinanze del cimitero di Trapani. Intorno alle 20, il giovane, armato di pistola, in compagnia di un complice, entrambi travisati con passamontagna, faceva irruzione in una tabaccheria ubicata nei pressi della zona cimitero e, sotto la minaccia dell’arma, si impossessava dello scomparto del registratore di cassa, nonostante la reazione del proprietario volta a mettere in fuga i due pericolosi malviventi, i quali, raggiunto il loro scopo, si davano alla fuga a bordo di uno scooter in direzione del cimitero.
Uno scooter lanciato a tutta velocità, con a bordo due persone sospette, veniva notato dai carabinieri di una pattuglia impiegata proprio nei servizi di prevenzione anti rapina che intuendo le intenzioni dei malviventi li intercettavano in una via secondaria e poco illuminata nei pressi dell’università, mentre erano intenti a spartirsi il bottino.
I carabinieri della stazione di Trapani Borgo Annunziata richiedevano prontamente rinforzi alla centrale operativa ed intervenivano per evitare che i malfattori potessero nuovamente dileguarsi. I due rapinatori, ormai braccati, tentavano di sfuggire alla cattura scagliandosi contro i Carabinieri con cui ingaggiavano una breve colluttazione.
Provvidenziale è risultato l’intervento di una volante della Questura, giunta in supporto ai colleghi. Con l’ausilio degli agenti, infatti, i carabinieri riuscivano a immobilizzare il rapinatore, disarmandolo e rendendolo inoffensivo. L’altro rapinatore, invece, approfittando anche della complicità di alcune persone, che nel frattempo si erano ammassate intorno, riusciva a darsi alla fuga a bordo dello scooter.
Il giovane veniva accompagnato in caserma e, al termine della stesura degli atti, tradotto nella casa circondariale “San Giuliano”. L’arma, sottoposta a sequestro, risultava essere un revolver scacciacani, priva di tappo rosso e con tre colpi inseriti nel tamburo. L’intera refurtiva, circa 500 euro, veniva recuperata e restituita alla vittima.
Continuano le indagini per l’identificazione del complice e proseguono anche i servizi disposti dai vertici provinciali di carabinieri e polizia, per il contrasto alla criminalità predatoria nell’area metropolitana del capoluogo.