È senza vi ad’uscita la polemica che tiene da qualche anno e che vede l’una contro l’altra Ivana Spagna e la sua sosia Wanda Fisher: quest’ultima è accusata di aver abusato del nome della bionda cantante per tenere serate.
Una verità, quella della signore Ficher, ampiamente spiegata e dibattuta nel salotto domenicale di Barbara D’Urso.
Per la prima volta la Fisher si è difesa in tv, raccontando la sua versione dei fatti: “Non mi sono mai spacciata per lei. Quando partecipo a delle serate dichiaro sempre il mio nome, non deve prendersela con me”.
La diatriba va avanti ormai da vent’anni, con la prima denuncia risalente al 1996. “Ho iniziato la mia carriera come corista di Mina, Celentano, Battisti, Vasco e tanti altri grandi. Poi mi sono dedicata alla dance e nel 1992-1993 sono usciti i miei primi dischi” ha raccontato Wanda Fisher, al secolo Vanda Radicchi “Mentre promuovevo i miei album mi sono bloccata proprio perché in tanti avevano trovato la somiglianza con Spagna”. Approfittando della situazione, la Fisher ha “cominciato a fare ospitate come sosia, ma con molta serietà. Non mi sono mai spacciata per Spagna, ho sempre dichiarato il mio nome. Se poi gli impresari hanno giocato sulle locandine non è colpa mia” . Particolarmente spinosa la questione degli ammiratori che, a quanto riporta Spagna, sono stati trattati male della sua controfigura: “Sono sempre stata educata con i suoi fan, dico sempre che non sono Spagna. Una volta è capitato che non mi sono fermata, perché stavo perdendo il treno e mi hanno anche dato della str***”.